Benvenuti a un nuovo appuntamento con la rubrica K-Drama e non solo, le migliori serie tv asiatiche da guardare!
Dopo qualche mese torno a parlarvi di drama, e in particolare di YOU ARE MY SPRING, disponibile per la visione su Netflix.
Genere: Suspense, Romance, Thriller
Sceneggiatore: Lee Mi Na
Regista: Jung Ji Hyun
Anno: 2021
Episodi: 16
Durata: 1 ora e 10 minuti
Cast: Seo Hyun Jin, Kim Dong Wook, Yoon Park, Nam Gyu Ri, Kim Ye Won, Han Min, Kang Hoon, Ji Seung Hyun, Yoon Sang Jung, Lee Hae Young, Park Seul Ma Ro, Oh Hyun Kyung, Yoon Ji On
Netflix: https://www.netflix.com/title/81473201
Trama: La concierge di un hotel e uno psichiatra, che hanno vissuto infanzie traumatiche, formano un legame sincero quando si trovano coinvolti in un complicato caso di omicidio.
Sceneggiatore: Lee Mi Na
Regista: Jung Ji Hyun
Anno: 2021
Episodi: 16
Durata: 1 ora e 10 minuti
Cast: Seo Hyun Jin, Kim Dong Wook, Yoon Park, Nam Gyu Ri, Kim Ye Won, Han Min, Kang Hoon, Ji Seung Hyun, Yoon Sang Jung, Lee Hae Young, Park Seul Ma Ro, Oh Hyun Kyung, Yoon Ji On
Netflix: https://www.netflix.com/title/81473201
Trama: La concierge di un hotel e uno psichiatra, che hanno vissuto infanzie traumatiche, formano un legame sincero quando si trovano coinvolti in un complicato caso di omicidio.
Ho deciso di iniziare YOU ARE MY SPRING spinta dalla trama che prometteva una storia dalle tinte miste, una specie di romantic suspense, genere che di solito amo particolarmente. Ci vengono, infatti, presentati: la protagonista femminile, una concierge di un grande albergo; il protagonista maschile, uno psicologo che collabora con la polizia come consulente; un ipotetico second, un uomo che cerca di convincere la nostra lei a dargli una possibilità e uscire insieme. Nei primi minuti della serie un uomo verrà ucciso nel loro palazzo e, da quel momento, la storia girerà intorno a tutti gli inquilini dello stabile in questione.
I primi episodi ammetto che mi hanno tenuta incollata allo schermo. La parte suspence viene presentata in modo così accattivante da non permetterti di capire cosa stia succedendo, ma continuando a darti continui stimoli e colpi di scena. Alla fine dell’episodio 2 stavo a bocca aperta e incredula come mi capita poche volte, desiderosa solo di iniziare la puntata 3 e sperare di carpire qualche indizio in più. Piano piano l’intreccio investigativo si amalgama alle vicende dei tre protagonisti principali creando una sorta di triangolo, solamente accennato e per nulla fastidioso.
Tutto sembra snodarsi bene sino circa all’episodio 10 quando, per qualche strana ragione, la narrazione subisce un arresto forzato e un brusco cambio di direzione. La parte suspence viene letteralmente abbandonata in un angolo, per far procedere in solitaria solo la storia romantica, che però avanza in un misto di scene tristi e lacrimevoli. Da questo momento, in ogni puntata da circa 1 ora e 10 minuti, la componente investigativa viene relegata a una scena buttata lì solo per non dire che allo sceneggiatore non fregava più niente. Personalmente sono arrivata alla fine della serie con non poca fatica, addormentandomi più di una volta (io che non dormo manco di notte), e perdendo ogni interesse nello scoprire chi fosse l’assassino e quali erano i reali collegamenti tra i protagonisti.
Le ultime puntate sono tutto un susseguirsi di momenti in cui i personaggi fanno una sorta di esame personale, con continue voci fuori dallo schermo che ti spiegano, anche a livello medico, come una determinata situazione influisca sulle persone e quale dovrebbe essere il giusto modo per approcciarsi a un determinato problema, per cercare di superarlo in modo positivo. Tutto molto bello, e se solo avessero impostato il drama su questa linea mi poteva andare anche bene, ma sinceramente mi è sembrato di guardare due storie diverse, come se ci fosse stato un cambio di sceneggiatore improvviso (e non so, magari è pure successo). Si, ci sono scene divertenti e momenti simpatici, gli attori sono tutti piuttosto bravi, ma senza una storia solida non mi basta.
E poi, parliamoci chiaro, la chimica tra i due protagonisti è uguale a quella che ho io con il calzolaio del paese, che ha 70 anni e si dimentica sempre di aggiustarmi le cose per tempo e mi ripete “domani, giuro che per domani sono pronte”. Ma a parte questo mi è rimasta la spiacevole sensazione che, oltre i due protagonisti, il resto dei personaggi non abbia avuto una giusta chiusura.
Non amo quando le storie non sono lineari e omogenee, soprattutto quando subiscono dei bruschi rallentamenti di ritmo narrativo, come succede qui. O quando la storia non ha una conclusione definitiva o almeno soddisfacente. Gusto mio personale logicamente.
Non è un brutto drama, intendiamoci. Solo che quando inizio una storia seguendo un binario mi aspetto di arrivare al capolinea dello stesso, senza dover fare inutili cambi. Ed è per questo che il mio voto non è poi così alto.
Fatemi sapere nei commenti se anche voi avete visto YOU ARE MY SPRING e qual è la vostra opinione.
Buona visione e alla prossima settimana con una nuova recensione!
Voto 7 ½
Scrivi un commento