Casa editrice: Edizioni e/o
Data di Uscita: 10 Febbraio 2021
Prezzo: € 15.67 - Ebook € 11.99
Oggi vi parlo di un libro che ho fortemente voluto leggere, "Il ballo delle pazze" di Victoria Mas.
Tra gli esami universitari che ricordo con più nostalgia c'è quello di "Neuroscienze", un 28 che per me valse quanto un trenta e lode, tante furono le ore di studio sui tomi e le notti in bianco a ripetere tutti i nervi cranici! Ma voi giustamente vi chiederete, che cosa c'entra tutto ciò con "Il ballo delle pazze"?!
Ebbene cari lettori, questo piccolo libro racconta la storia di alcune donne che hanno provato sulla propria pelle la nascita dell'odierna Neuropsichiatria. A partire da fine '800 si è verificata una vera e propria evoluzione di questa scienza che via via è diventata una delle più preziose branche della medicina. I meriti vanno alla ricerca ma anche a tutti coloro che negli anni hanno svolto un ruolo fondamentale, sebbene meno fortunato, i pazienti. Fino ai primi anni del '900, erano soprattutto donne ad essere rinchiuse in ospedali psichiatrici.
Questo libro è dedicato a loro.
"La Salpêtrière è un deposito per tutte quelle che disturbano l'ordine costituito, un manicomio per tutte quelle la cui sensibilità non corrisponde alle aspettative, una prigione per donne colpevoli di avere un'opinione. Dall'arrivo di Charcot, vent'anni prima, pare che la situazione sia cambiata, che alla Salpêtrière vengano internate solo le autentiche isteriche, ciò nonostante il dubbio sussiste."
"Tuttavia la pazzia degli uomini non è paragonabile a quella delle donne, perché gli uomini la esercitano sugli altri, mentre le donne su se stesse."
"Le pazze potevano ormai suscitare desiderio. La loro attrattiva era paradossale, accendevano timori, fantasie, orrore e sensualità. [...] Le pazze avevano smesso di spaventare, ormai affascinavano. In seguito a quell'interesse era stato istituito da vari anni il ballo di mezza quaresima, il loro ballo, l'evento annuale della capitale, in cui quelli che non potevano vantarsi di essere in possesso dell'invito passavano i cancelli da un ingresso riservato solitamente alle malate mentali."
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