Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di I CARE A LOT, il film del 2020 scritto e diretto da J.Blakeson, con Rosamund Pike e Peter Dinklage, disponibile su Prime Video.
Genere: Commedia, Thriller, Gialli
Regia: J Blakeson
Sceneggiatura: J Blakeson
Produttore: J Blakeson, Michael Heimler, Teddy Schwarzman, Ben Stillman
Fotografia: Doug Emmett
Montaggio: Mark Eckersley
Effetti speciali: Nicholas Bennett
Musiche: Marc Canham
Scenografia: Michael Grasley
Costumi: Deborah Newhall
Trucco: Krystle Poulin
Attori: Rosamund Pike, Peter Dinklage, Eiza González, Dianne Wiest, Isiah Whitlock Jr., Macon , Blair, Alicia Witt, Damian Young, Chris Messina
Anno: 2020
Paese: Regno Unito
Trama: Marla Grayson è una truffatrice che si guadagna da vivere convincendo un giudice a nominare la sua tutela sugli anziani che vivono da soli, con il pretesto che non possono prendersi cura di se stessi. Ha una struttura organizzata che può contare sull'aiuto della fidanzata Fran e la dottoressa Karen Amos, che le segnala i casi e amplifica nei referti le loro patologia. Marla quindi colloca gli anziani in una struttura di residenza assistita e interrompe ogni contatto con il mondo esterno, vendendo le loro case e beni per il proprio profitto.
Regia: J Blakeson
Sceneggiatura: J Blakeson
Produttore: J Blakeson, Michael Heimler, Teddy Schwarzman, Ben Stillman
Fotografia: Doug Emmett
Montaggio: Mark Eckersley
Effetti speciali: Nicholas Bennett
Musiche: Marc Canham
Scenografia: Michael Grasley
Costumi: Deborah Newhall
Trucco: Krystle Poulin
Attori: Rosamund Pike, Peter Dinklage, Eiza González, Dianne Wiest, Isiah Whitlock Jr., Macon , Blair, Alicia Witt, Damian Young, Chris Messina
Anno: 2020
Paese: Regno Unito
Trama: Marla Grayson è una truffatrice che si guadagna da vivere convincendo un giudice a nominare la sua tutela sugli anziani che vivono da soli, con il pretesto che non possono prendersi cura di se stessi. Ha una struttura organizzata che può contare sull'aiuto della fidanzata Fran e la dottoressa Karen Amos, che le segnala i casi e amplifica nei referti le loro patologia. Marla quindi colloca gli anziani in una struttura di residenza assistita e interrompe ogni contatto con il mondo esterno, vendendo le loro case e beni per il proprio profitto.
Marla Grayson è un’arrampicatrice sociale senza scrupoli, una persona disposta a tutto pur di diventare ricca. Un giorno ha un’intuizione: utilizzare una piccola scappatoia legale per far dichiarare incapaci di intendere e volere ricche persone anziane, e farsi assegnare come loro tutrice legale. A quel punto il gioco è fatto: all’anziano di turno spetta solamene un ricovero forzato in una struttura adibita, e Marla può liberamente venderne tutte le proprietà per intascarsi ogni centesimo in suo possesso. Un giorno, però, scoprirà che non è tutto oro quel che luccica, quando utilizzerà il solito giochetto su una ricca donna anziana, che però vanta potenti e pericolose amicizie.
“- Il tribunale ha deciso che lei non è più in grado di disporre autonomamente dei suoi beni.- Ma io sto bene!- Ho paura che non stia a lei deciderlo.”
Partiamo subito col dire che ero un pochino dubbioso su questo film prima di avviarne la riproduzione. A spingermi oltre le mie iniziali reticenze è stato principalmente la presenza di Rosamund e Peter, esattamente due dei miei attori preferiti, che avrei visto recitare assieme nello stesso prodotto. Ora, basandomi esclusivamente su questo, ho deciso di premere play e non ne sono per nulla pentito. Il film, infatti, ci mette davanti a due protagonisti antagonisti, entrambi spietati e senza scrupoli, e motivati da argomentazioni molto valide. Pur non facendo spoiler posso dirvi che, per tutta la visione, non si riesce davvero a capire bene per chi tifare. Sono entrambi aggressivi e subdoli, quindi lasciate pure a casa (o su Disney Plus) il concetto di buono e cattivo. In I CARE A LOT a spuntarla non sarà certamente il bene che vince sul male, quanto il male contro il male, senza esclusione di colpi, e con un crescendo di violenza e brutalità. Tutto questo contestualizzato in modo da non essere mai eccessivo o realmente brutale, ma da mostrare il peggio che un uomo e una donna possono raggiungere per realizzare i propri scopi. Insomma, non vedremo quasi mai scene di sangue e sparatorie con l’adrenalina che scorre a fiumi, ma vi posso assicurare che non riuscirete a distogliere lo sguardo dallo schermo nemmeno per un attimo.
“Ricordi sempre che io sono qui per aiutare.”
Oltre alla trama davvero interessante, a fare molto del successo del film è sicuramente il cast. Entrambi i protagonisti vivono una dualità strepitosa, separata fra l’affetto smisurato che provano per i propri cari e la durezza d’animo che il loro lavoro impone. Rosamund interpreta perfettamente la donna forte, indipendente, che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno, e che è disposta a tutto pur di emergere da quella società che la vorrebbe sottomessa e parte del flusso. In certe scene la sua interpretazione mette i brividi. Ma la vera rock star è sicuramente Peter Dinklage, che qua impersona in modo egregio il suo personaggio riuscendoci a trasmettere tutta la frustrazione, il dolore e l’impotenza che la sua situazione gli provoca. Certe espressioni e certe scene, nonostante il personaggio tutt’altro che amichevole, riescono a spaccare il cuore a metà.
“Quella è off limit, ha amici molto potenti.”
Cosa non mi è piaciuto del film? Una in particolare: ritengo che Marla sia eccessivamente stereotipata. Nel film non ci spiegano quasi nulla del suo passato, a parte il fatto che prima era povera e ora non più. Quindi non sappiamo cosa l’abbia resa la persona spietata che è ora, potrebbe pure esserlo sempre stata, ma è letteralmente in guerra col genere maschile. Cosa che ci starebbe bene se non fosse che, a volte, certe sue battute sul non volersi far mettere i piedi in testa dagli uomini sono troppo forzate. Messe lì per ribadire un concetto senza che in quel momento ce ne fosse realmente bisogno e, quando succedeva, da spettatore non riuscivo a fare a meno di dire «ma cosa c’entra? Perché lo stai dicendo?». Non so, sembra uno di quei casi in cui vuoi ostinatamente dare ancora più spessore a un personaggio, ma per farlo eccedi. La sua avversione verso il genere maschile, che spesso sfocia nell’odio e nella ritorsione, sono utili per capire certe scelte del personaggio nel corso del film, così com’è stato mostrato, però, tende a renderlo un po’ troppo stereotipato.
Voto: 4
L’amichevole GM di quartiere.
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