Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di SHARK. IL PRIMO SQUALO, il film con protagonista Jason Statham, adattamento cinematografico del romanzo horror fantascientifico del 1997 MEG scritto da Steve Alten. Ora disponibile su Netflix.
Genere: Thriller, Fantascienza, Azione, Horror
Regia: Jon Turteltaub
Soggetto: dal romanzo MEG di Steve Alten
Sceneggiatura: Dean Georgaris, Erich Hoeber, Jon Hoeber
Distribuzione in italiano: Warner Bros
Fotografia: Tom Stern
Montaggio: Steven Kemper
Effetti speciali: Doug Falconer, Trevor Kiely, Gavin Legge
Musiche: Harry Gregson-Williams
Scenografia: Grant Major
Attori: Jason Statham, Li Bingbing, Rainn Wilson, Ruby Rose, Winston Chao, Cliff Curtis, Page Kennedy, Jessica McNamee, Ólafur Darri Ólafsson, Robert Taylor, Shuya Sophia Cai, Masi Oka, Rob Kipa-Williams, Tawanda Manyimo
Anno: 2018
Paese: USA, Cina
Regia: Jon Turteltaub
Soggetto: dal romanzo MEG di Steve Alten
Sceneggiatura: Dean Georgaris, Erich Hoeber, Jon Hoeber
Distribuzione in italiano: Warner Bros
Fotografia: Tom Stern
Montaggio: Steven Kemper
Effetti speciali: Doug Falconer, Trevor Kiely, Gavin Legge
Musiche: Harry Gregson-Williams
Scenografia: Grant Major
Attori: Jason Statham, Li Bingbing, Rainn Wilson, Ruby Rose, Winston Chao, Cliff Curtis, Page Kennedy, Jessica McNamee, Ólafur Darri Ólafsson, Robert Taylor, Shuya Sophia Cai, Masi Oka, Rob Kipa-Williams, Tawanda Manyimo
Anno: 2018
Paese: USA, Cina
Trama: Un sommergibile oceanico – parte di un programma internazionale di osservazione sottomarina – viene attaccato da un’imponente creatura che ora giace sul fondo della zona più profonda del Pacifico…e il suo equipaggio è intrappolato all’interno.
Si, so cosa state pensando “deve essere proprio alla frutta per guardare e, soprattutto, recensire un film su uno squalo gigante”. Beh, sappiate una cosa: non sono alla frutta… sono direttamente al conto. Però prestatemi attenzione un attimo, e vi spiegherò perché questo film merita di essere guardato.
Tutta la storia ruota attorno al protagonista, Jonas Taylor, un esperto di salvataggi subacquei in esilio volontario dopo che, cinque anni prima durante un lavoro, si vede costretto a sacrificare parte della sua squadra per mettere in salvo l’equipaggio di un sommergibile in avaria, in seguito all’attacco di una non ben identificata creatura. Un episodio che lo segna al punto da spingerlo a passare gli anni successivi in solitudine, a non fare nulla se non starsene spaparanzato da qualche parte ad ubriacarsi… in pratica quello che faccio normalmente io pur non avendo nessun trauma alle spalle. Il fatto però è che il passato torna sempre a bussare alla porta, quindi il buon Jonas si vede costretto a tornare all’opera per salvare l’equipaggio di un sommergibile, in avaria nel punto più profondo dell’oceano, dopo che una misteriosa creatura li ha attaccati… che poi se si guarda il titolo del film, sta creatura non è nemmeno così tanto misteriosa. Spoiler: è un megalodonte.
Ora, di film sugli squali preistorici giganti se ne sono fatti a decine, e la maggior parte sono “cose” talmente brutte da farti desiderare solo di bere fino a dimenticarle. Questo però è diverso. Generalmente parto sempre tantissimo prevenuto ogni volta che mi approccio a un prodotto del genere e, nonostante la presenza di Jason Statham mi avesse un po’ incuriosito, non mi sono mai fidato a premere play. Poi è uscita questa cosa bellissima del randomizzatore di Netflix: quando non sai cosa guardare, premi su “fammi vedere qualcosa a caso” e, grazie ad un algoritmo sofisticatissimo, la piattaforma di streaming ti manda in visione qualcosa scelto fra i prodotti più simili ai tuoi gusti. A me ha mandato un film sugli squali giganti, quindi credo che l’algoritmo fosse rotto, ma ormai ero in ballo. Tanto valeva ballare.
La trama del film è ispirata ad un libro fantascientifico. Quindi ha basi abbastanza buone e cerca di dare una spiegazione un pelo più verosimile alla solita «Dal fondo del mare è arrivato uno squalo gigante che ci vuole mangiare!» «Ok, ma sul fondo del mare ci sono tipo 4 gradi, come ha fatto a sopravvivere uno squalo gigante!» «Davvero stiamo cavillando su sta cosa? Ci vuole mangiare!» che più o meno è il riassunto della trama di tutti i B-movie sui megalodonti. Qui invece c’è la scienza, contestualizzata e con anche spiegazioni “credibili”. Ovviamente stiamo comunque parlando sempre di squali preistorici. Il fatto però è che la trama è interessante, le interazioni fra i personaggi ben fatte, la storia ha una logica e, soprattutto, i protagonisti hanno risposte emotive credibili. Diciamo che ognuno, sulla base del suo ruolo, riesce a far sembrare certe scelte autentiche. A parte Jason Statham, lui si butta sempre a capofitto nella mischia sorridendo sprezzante, sia che stia per prendere a calci in faccia un branco di cattivi, sia che stia per dare un pugno a uno squalo preistorico di 25 metri.
Gli attori ingaggiati sono abbastanza bravi, molto del cast è orientale ma, grazie a Karin che continua a spronarmi a guardare prodotti coreani, ora finalmente ho sviluppato la capacità di “vedere” le loro espressioni, e devo dire che sono bravissimi. In particolare, sono rimasto colpito da Winston Chao, che interpreta il ricercatore capo, e che riesce ad esprimere un’empatia fuori dal comune. Jason Statham sta là a correre, saltare e fare cose acrobatiche, ha sempre un’espressività insolita per un attore del suo genere, ma è un caratterista, quindi è normale vederlo interpretare sempre lo stesso ruolo… meno normale vederglielo fare in un film del genere. Stranamente interessante il personaggio di Meiying, interpretato da Shuya Sophia Cai. Inizialmente credevo fosse messo lì solo per fare contesto, qualche gag divertente e un minimo di dramma quando fosse servito, invece ha molto più spessore di quel che sembra, e certe scene non avrebbero assolutamente avuto lo stesso impatto con un altro protagonista.
Per tirare le somme: assolutamente non un capolavoro, ma sicuramente un film che vale la pena guardare per passare un paio d’ore piacevoli. Probabilmente il miglior film sui megalodonti mai visto… che, in effetti, non è proprio un conseguimento rilevante.
Voto: 3
L’amichevole GM di quartiere.
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