Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di SHERLOCK, la serie tv con Benedict Cumberbatch e Martin Freeman, disponibile su Netflix.
Genere: Gialli, Poliziesco, Drammatico
Ideatore: Steven Moffat, Mark Gatiss
Attori: Benedict Cumberbatch, Martin Freeman, Una Stubbs, Rupert Graves, Mark Gatiss, Louise Brealey, Andrew Scott, Amanda Abbington
Anno: 2010 - 2017
Paese: Regno Unito
Sinossi: La serie è un libero adattamento dei romanzi e dei racconti di Sir Arthur Conan Doyle e vede come protagonista il detective Sherlock Holmes, affiancato dal suo amico e assistente, il dottor John Watson. Le avventure dei due si svolgono però nella Londra odierna, e non in quella presentata da Doyle.
Ideatore: Steven Moffat, Mark Gatiss
Attori: Benedict Cumberbatch, Martin Freeman, Una Stubbs, Rupert Graves, Mark Gatiss, Louise Brealey, Andrew Scott, Amanda Abbington
Anno: 2010 - 2017
Paese: Regno Unito
Sinossi: La serie è un libero adattamento dei romanzi e dei racconti di Sir Arthur Conan Doyle e vede come protagonista il detective Sherlock Holmes, affiancato dal suo amico e assistente, il dottor John Watson. Le avventure dei due si svolgono però nella Londra odierna, e non in quella presentata da Doyle.
Più o meno tutti conosciamo la storia del mirabolante investigatore frutto della penna di Sir Arthur Conan Doyle, le sue avventure sono finite fra le mani di tutti noi, e la famosissima battuta “elementare, Watson!” (Tra l’altro mai pronunciata nei libri, ma divenuta famosa grazie all’attore William Gillette, che la utilizzò in uno spettacolo teatrale nel 1899) è una delle frasi più ricorrenti della letteratura e filmografia crime nell’ultimo secolo. Le trasposizioni cinematografiche sono decine, quindi perché parlare proprio di questa? Semplice: perché è fantastica!
Ambientata in una Londra contemporanea, inizia raccontandoci dell’incontro fortuito fra il dottor Watson e Sherlock. Dove? Beh, in un obitorio! Qui abbiamo subito sfoggio della straordinaria capacità di osservazione del nostro investigatore, a cui non sfugge mai nulla. É in grado di notare un capello sulla giacca, una macchia sul bavero o un profumo diverso, con più precisione di una fidanzata gelosa, e da questi piccolissimi indizi può ricostruire vicende e particolarità biografiche del suo interlocutore. E questa sua capacità è tale e quale a come Doyle la descriveva. L’episodio parte subito col botto e inizieremo a seguire le tracce di un pericoloso killer seriale, un genio che ha trovato il modo di mascherare gli omicidi, facendoli passare per suicidi. Un inganno, però, che il nostro investigatore riesce a svelare quasi all’istante. La serie tv continua raccontandoci diversi casi, snocciolandoli attraverso episodi da ben 90 minuti, praticamente film interi, storie autoconclusive durante le quali osserveremo quello che, probabilmente, è il miglior Sherlock apparso sullo schermo.
La capacità che Cumberbatch ha di interpretare un sociopatico iperattivo è sconvolgente! Un protagonista che si eccita quando i casi si fanno interessanti, che esulta ad ogni nuova morte, e che diventa instancabile e inarrestabile appena inizia a sentire il brivido della caccia. Un lavoro davvero eccezionale, che ci permette di addentrarci sempre di più nella psiche del protagonista, attraverso le espressioni e la mimica di chi ne veste i panni. Ovviamente l’investigatore non sarebbe nessuno senza la sua fidata spalla, interpretata da Martin Freeman, capace e bravissimo. Il suo Watson è dolce, ma anche fermo e risoluto nelle sue convinzioni. Un uomo d’onore che mette sempre gli altri prima di sé stesso, e il dovere prima del divertimento. Due attori fenomenali, messi insieme per creare un’opera che sicuramente rimarrà nella storia delle serie tv inglesi.
Una serie tv irriverente, che gioca con la morte e con il rapporto fra i personaggi. Protagonisti che si evolvono sia come persone che come professionisti, un legame che si rafforza sempre di più episodio dopo episodio. Una cosa che ha incredibilmente migliorato la figura di Sherlock, è appunto il fatto che, per la prima volta sullo schermo, riusciamo a vedere la metamorfosi del suo personaggio, da freddo e maniacale nel perseguimento dei suoi obiettivi, a qualcosa che si può definire solamente “umano”. Sì, perché qui riesce a dimostrare di avere a cuore anche le persone oltre che i casi. Un eccezionale lavoro di sceneggiatura, che non può che dare un valore aggiunto all’opera.
Tiriamo le somme: probabilmente il miglior prodotto tv su questo personaggio. Una serie che gli amanti del genere non possono assolutamente perdere. E la trovate su Netflix!
Voto: 5
L’amichevole GM di quartiere.
E' una serie che ho adorato!
RispondiEliminameravigliosa serie, meglio se ascoltata in inglese per apprezzare la bravura di Cumberbatch
RispondiElimina