Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di BLADES OF GLORY – DUE PATTINI PER LA GLORIA, film comico del 2007, parodia del pattinaggio di figura, diretto da Will Speck e Josh Gordon, con protagonisti Will Ferrell e Jon Heder. Disponibile su Netflix.
Genere: Commedia
Regia: Will Speck, Josh Gordon
Soggetto: Jeff Cox, Craig Cox, Busy Philipps
Sceneggiatura: Jeff Cox, Craig Cox, John Altschuler, Dave Krinsky
Produttore: Ben Stiller, Stuart Cornfeld, John Jacobs
Produttore esecutivo: Marty Ewing
Fotografia: Stefan Czapsky
Montaggio: Richard Pearson
Effetti speciali: Matt DiSarro
Musiche: Theodore Shapiro
Scenografia: Robert Greenfield, Jay Robert Hart
Costumi: Julie Weiss
Trucco: Lisa Layman
Art director: Seth Reed
Attori: Will Ferrell, Jon Heder, Craig T. Nelson, Jenna Fischer, Will Arnett, Amy Poehler, Nick Swardson, William Fichtner, Romany Malco, Rob Corddry, William Daniels
Anno: 2007
Paese: USA
Sinossi: Squalificati per essersi azzuffati in pubblico qualche anno prima, due pattinatori olimpici da sempre acerrimi avversari hanno di nuovo l'occasione di partecipare a un torneo internazionale, a una condizione: i due storici rivali dovranno gareggiare in coppia.
Prima di iniziare la recensione vorrei specificare che non sono stato, in alcun modo, obbligato da nessuno a guardare questo film. Non ho subito nessun ricatto morale o psicologico, e sottopormi a questa visione è stata una mia libera scelta. Ora però vi prego di rilasciare la mia famiglia.
Jimmy MacElroy è un giovane pattinatore timido e talentuoso, bimbo prodigio effeminato e molto amato dal pubblico. Chazz Michael Michaels è invece un pattinatore arrogante e sfacciato, amato dalle donne per il suo fascino irresistibile. Jimmy e Chazz sono i promettenti assi del pattinaggio maschile americano. I due atleti, però, oltre ad essere invischiati in una infinita competizione per dimostrare chi fra loro è il migliore, non riescono a sopportarsi neppure al di fuori dalle piste di pattinaggio. A seguito di una competizione olimpica finita in pareggio, i due finiscono col litigare davanti a milioni di persone, cosa che comporterà per loro una squalifica a vita dalla loro categoria di pattinaggio: il singolo maschile. Per tornare sul ghiaccio dovranno quindi mettere da parte le loro divergenze e collaborare nel pattinaggio a coppia.
La trama è abbastanza banale, ovviamente non ci troviamo davanti a un film particolarmente profondo. I dialoghi sono mediamente abbastanza ridicoli e la comicità banale. Perché però ve ne sto parlando? Perché ho trovato davvero straordinaria la caratterizzazione dei personaggi, di tutti i personaggi. I protagonisti hanno carattere, movenze e timbro vocale estremamente ben definito e racchiuso dentro allo stereotipo che rappresentano, mostrano inoltre un’incredibile evoluzione all’interno della storia, che inciderà parecchio anche sul modo che hanno di interfacciarsi l’uno con l’altro. Persino gli antagonisti hanno una caratterizzazione straordinaria, pur essendo personaggi secondari, la loro ideazione è davvero ben curata. Ad essere onesto anche solo per questo varrebbe la pena di vedere il film.
Gli attori sono bravissimi, Will Ferrel è stra conosciuto come attore, e solitamente porta sullo schermo una comicità curiosamente divertente. Non tutti i siparietti di cui si rende protagonista sono divertenti allo stesso modo ma, nel corso di un intero film, un paio di risate davvero di cuore riesce a scatenarle. Qui interpreta un pattinatore super mascolino, cosa che già di per sé va contro allo stereotipo tipico del genere, ma nell’insieme riesce a regalare un po’ di divertimento. John Heder era per me un volto sconosciuto. Un attore che non ho mai visto recitare, ma ne sono stato piacevolmente colpito. In qualche modo è riuscito a fare un’interpretazione molto convincente, strappandomi pure qualche risata. Insomma, i protagonisti sono ok, ma i veri eroi sono gli antagonisti, perché Jenna Fischer e Will Arnet sono straordinari! Infilati in tutine piene di strass, riescono davvero a far trasparire l’animo malvagio in ogni scena, e il modo in cui lo fanno è decisamente sublime.
Parliamo della regia? Ok, facciamolo. Tutto il lavoraccio più ingrato del mondo è affidato a Will Speck, Josh Gordon, due arzilli signori di cui non so nulla, ma di cui difficilmente sentiremo parlare. Semplicemente perché qui non fanno nulla di eccezionale. Le scene sono pulite e gli stacchi interessanti, ma sicuramente non c’è del genio in questa pellicola. Una nota di merito però va alla colonna sonora. Che già se mi inizi un film sulle note di Time To Say Goodbye, cantata in italiano da Sarah Brightman, mi guadagni istantaneamente diecimila punti, e se continui con pezzi come I Don't Want to Miss a Thing, allora non puoi che avere la mia attenzione fino alla fine.
Per tirare le somme: attori molto bravi, una storia banale ma a tratti divertente, e una bella colonna sonora, rendono BLADES OF GLORY un buon prodotto sul catalogo di Netflix.
Considerazione spiccia: vedo tanti problemi in un film del genere, molti dei quali probabilmente dovuti al fatto che parto sempre con molti pregiudizi. Purtroppo, però, non posso farci nulla. Tendo a considerare di serie B quella comicità che non riesco ad inserire all’interno di un gruppo ben preciso. Non è demenziale, non è sicuramente intelligente. È quella via di mezzo che però non mi riesce mai a convincere del tutto. Probabilmente questo è semplicemente un mio limite. Il film però è carino. Un buon modo per passare una serata, da soli o in compagnia.
Voto: 3
L’amichevole GM di quartiere.
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