Il nostro cinefilo impertinente ci parla di STORIA DI UN MATRIMONIO, film Netflix di Noah Baumbach, con Scarlett Johansson e Adam Driver.
“Ogni giorno mi sveglio e spero che tu sia morta”
è una delle frasi che meglio riassumono questo film.
Un’opera attuale che ci racconta in modo brutale la fine di un amore.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Commedia
Regia: Noah Baumbach
Sceneggiatura: Noah Baumbach
Produttore: Noah Baumbach, David Heyman
Fotografia: Robbie Ryan
Montaggio: Jennifer Lame
Musiche: Randy Newman
Scenografia: Jade Healy
Costumi: Mark Bridges
Attori: Adam Driver, Scarlett Johansson, Laura Dern, Alan Alda, Ray Liotta, Azhy Robertson, Julie Hagerty, Merritt Wever, Mark O'Brien, Matthew Shear, Brooke Bloom, Kyle Bornheimer, Mickey Sumner, Wallace Shawn
Anno: 2019
Paese: USA
Distribuzione: Netflix
Regia: Noah Baumbach
Sceneggiatura: Noah Baumbach
Produttore: Noah Baumbach, David Heyman
Fotografia: Robbie Ryan
Montaggio: Jennifer Lame
Musiche: Randy Newman
Scenografia: Jade Healy
Costumi: Mark Bridges
Attori: Adam Driver, Scarlett Johansson, Laura Dern, Alan Alda, Ray Liotta, Azhy Robertson, Julie Hagerty, Merritt Wever, Mark O'Brien, Matthew Shear, Brooke Bloom, Kyle Bornheimer, Mickey Sumner, Wallace Shawn
Anno: 2019
Paese: USA
Distribuzione: Netflix
Sinossi: Charlie e Nicole sono sposati da anni, ma la loro relazione è arrivata al capolinea. Il divorzio pare ormai l’unica alternativa, ma quella che inizia come una semplice procedura burocratica si trasforma in una guerra senza esclusione di colpi fra due ex coniugi arrivati ormai ad odiarsi.
Charlie e Nicole sono sposati con un figlio piccolo, lui è un famoso regista teatrale di New York e lei è un’attrice della sua compagnia. Come ogni coppia attraversano periodi felici e altri difficili, stavolta purtroppo sembra che la situazione sia irrimediabile e dalla terapia di coppia passano al divorzio. Lei accetta un incarico di lavoro come protagonista di una serie tv e si trasferisce a Los Angeles, migliaia di chilometri di distanza. La lotta per l’affido del figlio piccolo e avvocati tutt’altro che accomodanti, trasformeranno in una guerra senza esclusione di colpi quella che era partita come una separazione consensuale.
Sceneggiatura e regia sono affidate a Noah Baumbach, che riesce a creare qualcosa che non avevo ancora visto sullo schermo. L’aspetto curato veramente molto è l’evoluzione dei personaggi, soprattutto nella differenza fra i due. Sarò sincero, l’impressione che si ha è che Charlie sia la vittima che si ritrova a dover fronteggiare gli attacchi della ex moglie che, nonostante la debole reticenza iniziale, finisce col farsi convincere dall’avvocato a colpire duro e per prima. Durante il susseguirsi delle scene, infatti, capita sempre più di frequente che lei prenda decisioni che si dissociano completamente dall’accordo che avevano prima di intraprendere il divorzio, mettendo lui in difficoltà sempre maggiori e obbligandolo a scelte difficili pur di mantenere un minimo di rapporto con il figlio.
Una storia davvero avvincente, con momenti decisamente toccanti e dialoghi così ben fatti da riuscire a percepire tutta la disperazione e la frustrazione dei protagonisti. Credo che una delle frasi che mi rimarrà più impressa è quella di uno degli avvocati (quello che fra tutti dimostra di essere il meno interessato al guadagno) che a Charlie, riferito alla causa legale per l’affido del figlio, dice “lo stai facendo perché ami tuo figlio, però facendolo stai succhiando soldi alla sua istruzione”. Una frase che fa davvero riflettere.
Gli attori ovviamente sono da film di serie A: Adam Driver è un grande, le sue capacità attoriali sono innegabili e in questo film interpreta perfettamente il padre premuroso e il marito egocentrico, che si ritrova di punto in bianco ad affrontare un divorzio inaspettato e incredibilmente difficile. Vorrei però soffermarmi un attimo a parlare di Scarlett Johansson, perché devo ammettere che è bello vederla recitare sul serio. Si, lo so che si è vista continuamente, ma qui è un’altra cosa: in questo film ho completamente rivalutato le sue capacità attoriali che negli ultimi anni avevo classificato come “mediocri” per non dire di peggio. In questo lavoro ci fa vedere chi è e cos’è veramente in grado di fare, regalandoci un’interpretazione strabiliante. Insomma, ben felice di essere stato smentito.
Per tirare le somme: il film è assolutamente da guardare, la trama è bella, un’escalation di emozioni con dialoghi e personaggi molto ben curati, gli attori sono fenomenali e nell’insieme credo che sia un ottimo prodotto, che ha anche il pregio di farci capire quanto possa essere dannosa, stressante e dispendiosa, economicamente e sentimentalmente, la fine di un matrimonio.
Considerazione spiccia: la cosa che colpisce davvero di questo film è sicuramente la verosimiglianza. Il fatto che una situazione del genere, quella cioè in cui due coniugi decidono di affrontare un divorzio sereno, per poi finire in mano ad avvocati senza scrupoli che li spingono l’uno contro l’altro fino a trasformarli in squali famelici, è ormai una situazione normale. È incredibile vedere come due genitori che hanno vissuto insieme per anni, amandosi anche per un certo periodo, finiscano con l’odiarsi talmente tanto da arrivare ad aggredirsi legalmente, mettendo in mezzo anche il figlio, solo dopo che hanno smesso di vivere insieme e quindi di doversi sopportare. Come se anni di infelicità fossero esplosi tutti insieme, coadiuvati dai consigli legali di chi, nel film, guadagna molto di più da un divorzio problematico che da uno sereno. Insomma, un bello squarcio sulla vita di molte (ex) coppie. Assolutamente da guardare!
Voto: 5
L’amichevole GM di quartiere.
a dover fronteggiare gli attacchi della ex moglie che, nonostante la debole reticenza iniziale
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