Per l'appuntamento settimanale riguardante film e serie TV, oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di THE GOOD DOCTOR, serie TV americana che ha visto la conclusione della 2^ stagione in Italia a Marzo 2019. È già però stata confermata la 3^ stagione, prevista negli Stati Uniti il prossimo Settembre. 

Vi lasciamo intanto alla recensione della puntata pilota di questo medical drama e alle impressioni del nostro impertinente.



Genere: Drammatico - Medico
Ideatore: David Shore
Soggetto: Park Jae-bum (serie originale)
Attori: Freddie Highmore, Nicholas Gonzalez, Antonia Thomas, Chuku Modu, Beau Garrett, Hill Harper, Richard Schiff, Tamlyn Tomita, Will Yun Lee, Fiona Gubelmann, Christina Chang, Paige Spara
Anno: 2019
Paese: USA
Distribuzione: RAI - Prime Video



Sinossi: Nel prestigioso ospedale San Jose St. Bonaventure Hospital, un nuovo specializzando sta per essere assunto, ma c’è un solo problema: è affetto da autismo.
Riuscirà a farsi strada nonostante la sua complicazione oppure sarà costretto a rinunciare al suo sogno?



Bene gente, oggi vorrei parlarvi del pilota di questa serie. 
Come molto spesso accade, gli episodi pilota di una serie sono sempre quelli più curati, servono infatti per invogliare lo spettatore a continuare, motivo per cui generalmente non rispecchiano l’andamento medio della serie tv. È un po’ come quando sfoderi tutte le tue doti al primo appuntamento per convincerla a concedertene un secondo, e quando succede ti rendi conto che ora lei scoprirà che in realtà sei un coglione e che il terzo appuntamento lo vedrai con il binocolo.


Ora, questo episodio racconta la storia di un ragazzo autistico, Shaun, che dopo essersi laureato in medicina viene assunto come specializzando in chirurgia in un ospedale, dove ovviamente tutti sono contrari a questa assunzione.
Chiaramente assumere un chirurgo autistico non è una cosa che normalmente si vede di buon occhio, del resto anche diventare medico per un ragazzo con quel problema non è comune.
Scopriamo però che una serie di traumi nella sua infanzia l’hanno spinto a intraprendere questa carriera. Dovevano essere traumi mica da poco.


Tornando nel presente, mentre nel consiglio di amministrazione si stanno lamentando del fatto che il ragazzo è in ritardo, lui se ne sta tranquillamente in aeroporto a salvare un ragazzino. Si, il classico cliché che vede da un lato un turpe gruppo di professoroni parlare delle implicazioni legali di assumere un minus dotato nella loro equipe, e dall’altro sto ragazzino con evidenti disturbi che però capisce al volo cosa sta uccidendo il suo paziente improvvisato e lo salva mentre i presenti se ne stanno belli tranquilli a filmare col telefonino. Ovviamente proprio mentre il consiglio decide di non assumerlo, youtube manda il video del salvataggio nelle tendenze e tutti se lo vedono, compreso i dottori. 
Sembra quasi che qualcuno abbia comprato delle visualizzazioni. 

I cliché non finiscono qua, il ragazzino autistico ha un cervello straordinario, una memoria perfetta e una capacità d’osservazione unica. Insomma, sotto sotto si rivela essere praticamente un genio. 


Ora, devo però dare atto di una cosa: a mio parere l’autismo è stato mostrato in maniera sublime. Il modo in cui interagisce con il mondo e, sopratutto, il modo in cui gli stimoli esterni lo aggrediscono è talmente ben curato da permettere allo spettatore di vedere, nel modo più simile alla realtà rappresentato fino a ora, come vive una persona con questo genere di disturbo. 
Anche solo per questo varrebbe la pena guardarsi tutta la serie. 

Il pilota, anche se pieno di cliché tipici di film a tema ospedaliero, è comunque piacevole, se rimarrà su questa china si potrebbe rivelare un’ottima serie.

Voto: 3.5
Il vostro amichevole GM di quartiere.
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