La nostra Alessia vi parla di Amabile inferno di Eleonora Fasolino.
Un romanzo d'esordio umano, divertente e sensuale.
Casa editrice: Self Publishing
Data di Uscita: Novembre 2018
Prezzo: € 14.99 - Ebook € 2.99
Sinossi: Roma, Anno del Signore esamidimaturità.
Melania Santacroce ha diciotto anni, un gusto eccentrico in fatto di vestiti e i capelli tinti di viola. Afferma di portare una terza scarsa di seno più per ottimismo che per amore della realtà e, quando non si allontana dal mondo per comporre poesie distratte, si interroga sull’efficacia delle taglie dei jeans, su Lord Byron e sulla dubbia puntualità dei mezzi di trasporto capitolini.
Sebbene alta e non proprio esile, a volte teme di risultare impercettibile, ma a salvarla dalla banalità del quotidiano sono le uscite al vetriolo che di tanto in tanto ama diffondere con nonchalance.
Non è proprio sicura di credere in Dio, ma frequenta una scuola privata di stampo cattolico.
Non ama tradurre il greco, ma si accinge ad affrontare l’ultimo anno di liceo classico.
Non si è mai innamorata, ma alla fine è arrivato Manfredi Vergara: suo professore e uomo impegnato in una relazione complicata con Dio.
Perché Manfredi è un prete.
E Melania, che non ha mai assaporato la tentazione, si trasformerà in quella più pericolosa per un uomo che non appartiene nemmeno a se stesso.
O forse nel suo amabile inferno.
«Quando lo vorrai, continueremo a vivere ciò che ci appartiene». «Anche se quello che viviamo è un peccato?» […]
«Ma tu non sei il mio peccato, Melania. Tu sei una scelta. La scelta di un patto infranto».
Fin dall'inizio viene dichiarato il filo conduttore del romanzo: l'amore tra un giovane prete insegnante e la sua allieva. Presentandovelo in questo modo si potrebbe gridare allo scandalo, ma, leggendo Amabile Inferno, ci importa ben poco dei ruoli dei nostri protagonisti. L'unica cosa che vediamo è il loro essere umani, e, come tali, imperfetti.
Melania è una protagonista atipica per il genere: maggiorenne e con una vena poetica, non è la solita belloccia. Si è tinta i capelli di viola e la sua bellezza si può comprendere e apprezzare solo conoscendola. (Oltretutto, ragazze, in questo romanzo ci sono riferimenti a smagliature e cellulite... quando mai le sentite nominare nei romanzi?).
Manfredi, un giovane uomo sulla trentina, è un insegnante intransigente con la capacità di saper ascoltare i suoi studenti. Ed è bello, di una bellezza interiore ed esteriore complicata, talmente tanto che è il sogno proibito di tutte le sue studentesse e soprattutto di Melania (abbiamo già detto che lui è un prete, vero?).
Conversazioni rubate durante la ricreazione e mai scontate, incontri pomeridiani aperti agli studenti, situazioni al limite dell'incredibile porteranno i due ad avvicinarsi sempre di più.
Melania scrive poesie sull'amore, ma non è mai stata innamorata. Manfredi, invece, ha amato profondamente una donna, ha sacrificato questo sentimento per la sua devozione a Dio, talmente forte da non farlo mai vacillare. Almeno fino all'arrivo della ragazza con i capelli viola.
«Si era innamorato di lei nascondendola nei sogni, trasformandola una disobbedienza di cui non avrebbe chiesto perdono nemmeno a Dio. Una disobbedienza che era diventata amore, un amore giovane e appassionato.»
Il loro amore è un sentimento forte, anche se sofferto. Incomprensioni e obblighi si insinueranno nella loro relazione e anche il passato tornerà per metterli ancora alla prova.
Come ho detto, questo romanzo è interessante per l'umanità con cui vengono presentati i personaggi, quelli principali e quelli secondari. Tutti sono in un modo, hanno determinati comportamenti, fanno determinate scelte, ma la Fasolino, con studiati flash back, ci fa ripercorrere le tappe salienti della loro esistenza e noi riusciamo a comprenderli fino in fondo.
Non mi rimane che consigliarvi questo romanzo e sperare che questa autrice scriva al più presto il seguito. Soprattutto spero che scriva un romanzo su Fabrizio, uno dei migliori amici di Manfredi, perché, vi garantisco, ve ne innamorerete.
Quindi vi lascio con cinque stelle meritatissime e un concetto che esprime la nostra Melania e che io ho evidenziato per non dimenticarlo.
«Non ho affatto bisogno di lui per percorrere le stanze che ho dentro, adesso lo so. Ma ho scelto di farlo con lui, anche a distanza, ho scelto di fargli aprire le porte, qualche volta, come io apro le sue mentre lui si abita. Sa essere se stesso anche senza di me. So essere me stessa anche senza di lui, ma insieme ci sembra più grande. Di abitare una casa più grande».
Non è il mio genere, ma la recensione è molto ben accurata.
RispondiElimina