La nostra new entry Simona recensisce LE ASSAGGIATRICE di Rosella Postorino, il romanzo che ha vinto il Premio Campiello 2018 e di cui tutti parlano.
Genere: Narrativa
Casa editrice: Feltrinelli
Data di Uscita: Gennaio 2018
Prezzo: € 17.00 - Ebook € 9.99
Sinossi: La prima volta in cui Rosa Sauer entra nella stanza in cui dovrà consumare i suoi prossimi pasti è affamata. “Da anni avevamo fame e paura,” dice. Siamo nell’autunno del 1943, a Gross-Partsch, un villaggio molto vicino alla Tana del Lupo, il nascondiglio di Hitler. Ha ventisei anni, Rosa, ed è arrivata da Berlino una settimana prima, ospite dei genitori di suo marito Gregor, che combatte sul fronte russo. Le SS posano sotto ai suoi occhi un piatto squisito: “mangiate” dicono, e la fame ha la meglio sulla paura, la paura stessa diventa fame. Dopo aver terminato il pasto, però, lei e le altre assaggiatrici devono restare per un’ora sotto osservazione in caserma, cavie di cui le ss studiano le reazioni per accertarsi che il cibo da servire a Hitler non sia avvelenato.
Nell’ambiente chiuso di quella mensa forzata, sotto lo sguardo vigile dei loro carcerieri, fra le dieci giovani donne si allacciano, con lo scorrere dei mesi, alleanze, patti segreti e amicizie. Nel gruppo Rosa è subito la straniera, la “berlinese”: è difficile ottenere benevolenza, tuttavia lei si sorprende a cercarla, ad averne bisogno. Soprattutto con Elfriede, la ragazza più misteriosa e ostile, la più carismatica.
Poi, nella primavera del ’44, in caserma arriva un nuovo comandante, Albert Ziegler. Severo e ingiusto, instaura sin dal primo giorno un clima di terrore, eppure – mentre su tutti, come una sorta di divinità che non compare mai, incombe il Führer – fra lui e Rosa si crea un legame speciale, inaudito.
Con una rara capacità di dare conto dell’ambiguità dell’animo umano, Rosella Postorino, ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf), racconta la vicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della Storia, forte dei desideri della giovinezza. Proprio come lei, i lettori si trovano in bilico sul crinale della collusione con il Male, della colpa accidentale, protratta per l’istinto antieroico di sopravvivere. Di sentirsi, nonostante tutto, ancora vivi.
Siamo negli anni '40 nella Prussia Orientale, in un piccolo villaggio di campagna di nome Gross-Partsch. La protagonista è Rosa Sauer, che dalla vita mondana e felice moglie berlinese si ritrova a vivere con i suoceri nell'attesa che la guerra finisca e che il suo Gregor ritorni a casa. La sua vita prosegue lentamente, aiutando Herta, la madre del marito, nei lavori domestici. Finchè le SS non bussano alla loro porta: è stata scelta insieme ad altre 9 donne per un lavoro segreto per conto di Adolf Hitler!
Il romanzo racconta, tramite la voce di Rosa, l'atroce esperienza che ogni giorno le assaggiatrici, sedute a un tavolo in una mensa nella Tana del Lupo, devono affrontare. Il loro lavoro è di mangiare a colazione, pranzo e cena i piatti cucinati per il Fuhrer con la paura che per loro sia l'ultimo pasto.
Tra un assaggio e l'altro le ragazze creano un legame fatto di complicità e solidarietà, nascono delle amicizie affinché, nei momenti più duri, ognuno abbia una spalla su cui appoggiarsi. In particolar modo Rosa si affeziona a una donna di nome Helfriede che come lei è un’assaggiatrice. La sua iniziale diffidenza e freddezza farà in modo che Rosa si avvicini a lei e pian piano il gelo tra le due muterà in affetto e amicizia che la accompagnerà fino alla fine della storia.
"Helfriede: “E se per caso ci scoprono, berlinese, poi che fai?”
Rosa: “Resto al tuo fianco,” risposi mettendomi teatralmente una mano sul petto"
Quando Rosa riceve una lettera dal fronte che l'avvisa che suo marito Gregor è disperso, su di lei si abbatte con tale violenza un senso di perdita e paura da farla diventare un’automa! Passano i giorni e meccanicamente va a lavoro, ma non proferisce parola, non sorride né ride delle frivolezze di Beate, ma quando arriva un nuovo tenente, Albert Ziegler, e con tono autoritario si scaglia contro le ragazze sedute in giardino, Rosa ritrova il suo animo e lo affronta davanti a tutte.
Da quel momento il comandante Albert Ziegler diventerà la sua ombra…
“Uscivo ogni notte per fare l’amore con lui. Camminavo svelta verso il fienile, con la determinazione di chi va incontro a qualcosa di inevitabile. Era una marcia da soldato. Le domande mi si affollavano in testa, le mettevo a tacere; il giorno dopo riprendevano a tormentarmi, ma quando entravo nel fienile erano stracci impigliati in una rete, non scavalcavano il recinto della mia volontà”.
Rosella Postorino narra questa storia con una delicatezza e una serietà disarmante, grazie al suo modo lineare di scrivere sembra di essere accanto a Rosa e leggere il suo diario, i suoi pensieri, le sue paure e i suoi sogni. La terza e ultima parte del libro è proiettata ai giorni d'oggi e rievoca il passato con velata nostalgia per le persone incontrate e mai più dimenticate.
Il libro ci parla di emozioni importanti quali l’amore, l’amicizia, la paura e la voglia di vivere! La storia è piacevole e scorrevole, nonostante il tema sia delicato. La Postorino è riuscita a scrivere questo romanzo con naturalezza. E lo ha fatto dopo aver letto un articolo sulla storia di Margot Wolk (ultima assaggiatrice in vita – fino a qualche anno fa). Non ha avuto modo di poterle parlare personalmente, ma ha scritto un libro ispirandosi alla sua testimonianza e consiglio di gustarvi e assaporare parola per parola questo splendido romanzo.
Lo consiglio a chi vuole conoscere una realtà che ancora oggi ci colpisce. E di vederla dal punto di vista di una tedesca non fiera del suo Fuhrer!
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