Xania ci parla oggi di LE FRAGILITÀ DEL CUORE, l'ultimo Romance Contemporaneo di Susan Elizabeth Phillips, arrivato in Italia a Novembre 2017 e pubblicato dalla Leggerditore.
Per la nostra Xania Susan resta sempre una lady, anche quando la struttura narrativa non è molto convincente.
Genere: Romance Contemporaneo
Casa editrice: Leggereditore
Data di Uscita: Novembre 2017
Prezzo: € 16.00 - Ebook € 1.99
Sinossi: Annie Hewitt è un'attrice con poca fortuna, arrivata a Peregrine Island nel bel mezzo di una violenta tempesta di neve. Avvilita e al verde dopo aver speso tutti i risparmi per esaudire gli ultimi desideri della madre malata, non le rimane altro che una fastidiosa polmonite, due valigie rosse piene di burattini e un vecchio cottage, dove si nasconde una misteriosa eredità che potrebbe risollevare le sue finanze. Ma le giornate a Peregrine saranno tutt'altro che semplici per lei: destreggiandosi tra una vedova solitaria, una bambina muta e degli isolani ficcanaso, Annie scoprirà di essere impreparata ad affrontare la vita su quell'isola così fredda, selvaggia e inospitale. A complicare il tutto, l'inaspettato incontro con Theo Harp, l'uomo che le aveva spezzato il cuore quando entrambi erano solo adolescenti, diventato oggi uno scrittore solitario di romanzi horror. Ma quell'uomo sarà ancora temibile come lei ricorda o sarà una persona nuova? Intrappolati insieme in un'isola innevata al largo della costa del Maine, Annie non potrà più scappare dal passato e dovrà decidere se dare ascolto alla sua testa oppure al suo cuore...
LE FRAGILITÀ DEL CUORE è
uno standalone, edito da
Leggereditore, della mitica autrice di romance contemporanei Susan Elizabeth
Phillips. Questa autrice è la mia preferita per il suo stile sobrio, ironico e
divertente. È il suo marchio di fabbrica, il must di tutti i suoi romanzi, quest’ultimo incluso.
LE FRAGILITÀ DEL CUORE mi
ha però delusa. Le aspettative erano altissime e fino ad ora sono stata sempre
accontentata, ma questo romanzo non mi ha conquistato come i precedenti.
Partiamo dai personaggi:
Theo Harp sembra vivere una lenta trasformazione da Dr. Jekyll a Mr. Hide.
Dall’inizio alla fine leggiamo di una sua metamorfosi – per fortuna in positivo
– nel rapporto con Annie e con la piccola Livia di cui non riesco a trovare una
spiegazione plausibile. Il suo pessimo umore e le sue convinzioni granitiche
non lo rendono un personaggio simpatico, ma neanche quando diventa la sua
‘nemesi’ è convincente. Qualcosa nel suo modo di essere, di agire, di parlare è
stato spinto oltre i limiti e per me lo ha danneggiato.
Annie è forte ma non
troppo, è disponibile ma anche modello-zerbino… è irritante. Ecco! Il suo
personaggio con il suo fantastico mondo dei pupazzi è accattivante, sarebbe
stato secondo me un punto a favore della novità del romanzo che, però, non
viene sfruttato come merita. Come nel rapporto tra i pupazzi e la piccola
Livia, rinchiusa nel suo mondo fatto di silenzi per proteggersi da un evento
che le ha segnato la vita.
La storia percorre qualche
nota suspense che a dire il vero ho scoperto subito. Il colpevole di piccoli
misfatti di cui si arricchisce la storia era facilmente intuibile e la gang
delle signore dell’isola ha un non so che di triste. Vogliamo aggiungere anche
un’ambientazione invernale su un’isola semideserta con strade ghiacciate e
clima glaciale. No, vi prego, io detesto l’inverno e mi mette tristezza in
qualsiasi modo venga descritto.
Scrivendo questa
recensione credo di aver trovato anche il perché della mia prospettiva
negativa: i romanzi della Phillips sono un’esplosione di colori, di forza, di
irriverenza, di amore, sono un arcobaleno di positività. Mi sembra, invece, di
essere rimasta intrappolata, isolata in un mondo bianco, etereo, monocorde che
mi ha appiattito i sensi e le emozioni.
Insomma, personalmente, non lo consiglierei se volessi suggerire una lettura che rapisce l’attenzione e ti fa dimenticare il sugo sui fornelli. Sono sicura che gli estimatori della Phillips non saranno d’accordo con me e per fortuna ce ne sono talmente tanti che la mia mancanza di entusiasmo non sarà rilevata. Sono, invece, del parere che quest’autrice dovrebbe essere letta a prescindere per la sua innata capacità descrittiva e narrativa.
Insomma, personalmente, non lo consiglierei se volessi suggerire una lettura che rapisce l’attenzione e ti fa dimenticare il sugo sui fornelli. Sono sicura che gli estimatori della Phillips non saranno d’accordo con me e per fortuna ce ne sono talmente tanti che la mia mancanza di entusiasmo non sarà rilevata. Sono, invece, del parere che quest’autrice dovrebbe essere letta a prescindere per la sua innata capacità descrittiva e narrativa.
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