Buongiorno amiche impertinenti,
oggi siamo liete di parlarvi del romanzo che conclude la trilogia "Mac Talbot Family" di Nora Cocian, IL FUOCO DEL RISCATTO.
Per il Review Party organizzato in occasione dell'uscita, vi lascio la mia recensione.
Genere: Romantic Suspense
Casa editrice: Self Publishing
Data di Uscita: 28 Settembre 2017
Prezzo: Ebook € 2.99
Casa editrice: Self Publishing
Data di Uscita: 28 Settembre 2017
Prezzo: Ebook € 2.99
Sinossi: La vita dei Mac Talbot è tutt'altro che noiosa: nuovi sconvolgimenti si abbattono sulla famiglia. La comparsa improvvisa della zia Abigail prima, da tempo esiliata dal castello e il ritorno a casa di Gladys, poi, colgono tutti di sorpresa. Inoltre il suo inaspettato matrimonio con un uomo senza scrupoli, è sinonimo di guai. La sua sete di potere smisurata e il desiderio di risalire ai vertici della società saranno, infatti, causa di una nuova e profonda frattura tra i fratelli. Roscoe e Damian si opporranno con tutte le loro forze per impedire che ciò avvenga. La lotta sarà lunga e spietata e coinvolgerà tutti, nessuno escluso.
Matthew subisce un forte trauma, vedere Gladys accanto a un altro uomo è impossibile da sopportare. Dopo essere stato allontanato dal caso sul rapimento e sospeso dal suo lavoro al distretto, la consapevolezza di aver perso definitivamente anche il cuore della donna amata rappresenta un duro colpo dal quale sarà difficile riprendersi.
Il procuratore Connor Campbell che conduce le indagini sul sequestro scopre nuove e inquietanti verità. Gli equilibri già piuttosto precari delle vite dei protagonisti sono messi a dura prova dal destino e dagli intrighi di chi trama nell’ombra.
Trilogia "Mac Talbot Family"
#1. Il fuoco della
verità
#3. IL FUOCO DEL RISCATTO
Nora Cocian e IL FUOCO DEL
RISCATTO. Si può scrivere in una recensione che mai come con questo romanzo ho
provato la grande sensazione di prurito alle mani? Della serie, se davvero
stessi vivendo una storia come è raccontata in questo terzo episodio sulla
famiglia MacTalbot, su chi sfogherei il grande nervosismo scaturito da
personaggi poco piacevoli?
Questo ultimo romanzo che
chiude la serie, la trama si concentra sul rapimento di Gladys e sulla sua
risoluzione con risvolti al quanto prevedibili. Su questo penso che la trama
sia un po’ carente. Il cambiamento di questo personaggio non mi ha mai
convinta. La donna forte ed algida dei romanzi precedenti non poteva essere
scomparsa nel nulla. Certo che quello che ha vissuto è stato tremendo e con
risvolti psicologici che ci lasciano basiti, ma questa donna è convincente solo
nel ruolo di ‘niente e nessuno può fermarmi’. In effetti è il suo personaggio
che mi è piaciuto di meno, quell’aura di povera vittima che avrei voluto
lasciare nelle prime pagine del romanzo e che, al contrario, mi ha accompagnato
per un bel po’. Ovvio che l’autrice ha fatto capire il suo perché ma il finale
era nella mente del lettore da subito.
Un altro che meriterebbe
una faccia da schiaffi ma che definisce perfettamente il suo personaggio è
Roscoe. Parliamoci chiaro, se sei l’emblema del maschio alfa, tutto
testosterone e sguardo da duro, non ti puoi comportare come nella fine del
romanzo. Certo, medaglia d’oro per quello che hai fatto ma se fossi stata la
sua compagna un bel calcio a lui e al castello marcodirondello non glielo avrebbe
tolto nessuno.
Damian, sinceramente, non
lo prendo neanche in considerazione. Non mi ha coinvolto in nessuna delle sue
esperienze, quasi come se ai miei occhi si fosse rivelato come l’anello debole
del mitico trio.
Ma
veniamo a noi. Letto quanto scritto sopra si potrebbe pensare che il romanzo
non mi sia piaciuto. Invece, dopo una prima parte sonnacchiosa, un po’ statica
con un personaggio come Saverio che mi causava un prurito allergico, la seconda
parte è stata dinamica, veloce, catturava l’attenzione e soprattutto manteneva
vivo l’interesse del lettore che voleva giungere alla fine della storia.
I personaggi che hanno
saputo rendere la trama sfiziosa sono stati il procuratore Connor e la
vulcanica cameriera Daisy: i loro siparietti erano come una ventata di allegria
e di verve al romanzo che si stava ingrigendo con i dissapori che alleggiavano
sul castello scozzese. Sono una coppia fantastica e la loro ironia è
divertente. Ho trovato simpatico perfino il pingu..., ops, il maggiordomo
Rudolph che nella sua ossequiosità ricorda molto uno stile British che mi fa
sorridere.
La mia standing ovation, a
sorpresa, forse, va al personaggio di Chiara. Sarà a causa di un forte senso di
patriottismo ma la piccola italiana fa funzionare il cervello, ragiona, non si
lascia trasportare dallo tzunami di sentimenti che invece rendono la famiglia
MacTalbot peggio di schegge impazzite. Nonostante il suo stato di salute si è
prodigata per gli altri ed è stata la nota di equilibrio in questo romanzo.
Ammetto
che gli altri due romanzi della serie mi sono piaciuti di più, ma anche questo
terzo episodio merita. I MacTalbot possono essere ricchi e
belli quanto vi pare, ma il significato della parola famiglia trascende
qualsiasi racconto e qui il messaggio arriva forte e chiaro. A volte mi
sembrava di essere tornata indietro nel tempo quando guardavo in tv i mitici
telefilm sulle grandi famiglie ricche, dove c’era il buono, il brutto e il
cattivo tipo Dallas o Dynasty. Una bella sensazione, però!
Il bene vince e il male
perde: era l’unica possibile soluzione. In un’epoca in cui c’è troppa violenza,
la condanna di tali atteggiamenti, per quanto frutto della fantasia, è obbligatoria.
Se poi vogliamo parlare di sesso, me ne aspettavo molto di più. Molti sono i
riferimenti, alcune descrizioni ma la mia attenzione era rivolta ad altro
quindi mi sa che mi sono persa qualche passaggio hot.
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