Questo romanzo potrebbe essere sottotitolato ‘l’onestà dei contenuti’.
Genere: Contemporary romance
Casa editrice: Newton Compton Editori
Data di Uscita: 27 aprile 2017
Prezzo: € 5.99 ebook
Casa editrice: Newton Compton Editori
Data di Uscita: 27 aprile 2017
Prezzo: € 5.99 ebook
Sinossi: Jordan ha collezionato una serie di esperienze disastrose con gli uomini. Consapevole di avere una sola caratteristica positiva dalla sua parte, ovvero una bellezza appariscente e indiscutibile, è arrivata a New York intenzionata a darsi da fare per realizzare il suo geniale piano. Il primo vero progetto della sua vita, finora disorganizzata: sposare un medico di successo. Jordan ha studiato la questione in tutte le sue possibili sfaccettature e, preoccupata per le spese da sostenere per la madre malata, si è convinta di poter essere la perfetta terza moglie di un primario benestante piuttosto avanti con gli anni. Ma nel suo piano perfetto non era previsto di svenire, il primo giorno di lavoro nella caffetteria di fronte all’ospedale, ai piedi del dottor Rory Pittman. Ancora specializzando, per niente ricco, molto esigente e tutt’altro che adatto per raggiungere il suo obiettivo...
Parliamoci
chiaro, UN IMPREVISTO CHIAMATO AMORE è un romanzo diverso dai romanzi a cui
Anna Premoli ci ha abituato in passato. C’è una storia d’amore, c’è l’ostacolo,
c’è anche dettagliata una presa di posizione politica sulle ultime elezioni
presidenziali americane più che chiara - cristallina direi, ma di sicuro manca
della solita verve dei romanzi precedenti.
La
trama la leggete nel post iniziale quindi sto solo a dire che i protagonisti
del romanzo sono Rory, specializzando del pronto soccorso, e Jordan, cameriera
del bar attiguo all’ospedale. Jordan è di una bellezza stupefacente. Piace a
tutti gli uomini ma lei ha un piano da portare avanti per risolvere un problema
personale: o sei un uomo con tanti soldi e tante ex mogli o non ti penso
proprio. Rory invece ha sposato la sua causa. Trascorre molto tempo in ospedale
e non si prende cura di sé stesso.
Ecco
come mi sono sentita durante la lettura del romanzo: apatica. La storia tra i
due protagonisti, l’intermezzo con il candidato numero 1 nella lista dei
papabili mariti di Jordan non mi ha emozionato. Ho notato come il lato umano di
Jordan tendesse all’autocommiserazione e se con questo termine mi sono spinta
oltre, potremmo dire che la ragazza era un poco monocromatica/monotematica. È
raro che sottolinei qualcosa nei libri ma questa citazione mi è doverosa ‘Il dramma è che lui, anche volendo, non
saprebbe cosa amare in me. Triste ma vero’. Leggere questo sunto del
pensiero di Jordan ancora una volta a quasi 20 pagine dalla fine non è stato di
mio gradimento.
Altre
volte, invece, la trama si faceva interessante o alquanto attraente perché
c’era un po’ di movimento, di vita, di pensiero positivo, e perché no di
letture. Il personaggio della bibliotecaria è simpaticissimo perché spontaneo,
allegro mentre Jordan e Rory erano ‘pesanti’, persi nei loro piani/problemi/ore
di lavoro ecc. ecc. I precedenti romanzi della Premoli li ho letti con un
sorriso sulle labbra perché sono romanzi rilassanti e piacevoli; UN IMPREVISTO
CHIAMATO AMORE, invece, è come una giornata uggiosa: sai che sotto la nebbia si
cela una bella giornata ma qualcosa ti impedisce di vedere il sole.
Giunta
alla fine del romanzo - onde evitare spoiler non dico come finisce ma è
intuibile – provo come un senso di sollievo, e badate bene, piccole
impertinenti, non è perché il romanzo è finito, ma solo perché, come dicono i
saggi di una volta, ‘si vede la luce alla fine del tunnel’. Si tira un sospiro
perché il lettore si sente coinvolto e vive le ansie dei protagonisti,
condivide i problemi di Jordan e se la ragazza svampitella riesce a realizzare
un sogno, ben venga. Abbiamo bisogno di pensieri positivi! Poi la nota
dell’autrice – perché io leggo ‘forte’,
io leggo tutto!!! – ti ripropone verità scomode, antipatiche che mi hanno
lasciato l’amaro in bocca.
Alla
fine mi chiedo pure io: ma quella che ho scritto è una recensione positiva o
negativa, mi è piaciuto o non mi è piaciuto? Semplice, non lo rileggerei come
farei con i primi due romanzi ma sicuramente apprezzo Anna Premoli in versione
più grande, più matura, più e basta.
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