L’ultimo lavoro di Leonardo Patrignani è un romanzo con una voce forte e potente, un mistery thriller adatto ad ogni età che trasuda un messaggio di dolore e speranza, che accomuna ogni lettore che abbia perso una persona cara al proprio cuore.
Genere: Mistery Thriller
Casa editrice: Mondadori
Data di Uscita: 9 Giugno 2015
Prezzo: € 18.00 – Ebook € 6.99
Sinossi: È passato quasi un
anno dalla mattina in cui la madre di Veronica è stata uccisa per mano di un
folle. La vita della ragazza è finita quel giorno e le sue notti da quel momento
sono tormentate da una frase incomprensibile che la madre ha cercato di dirle
prima di morire. Ora vive sola in un monolocale e le sue giornate si susseguono
monotone e uguali, grigie come la periferia in cui vive. Finché, una notte,
Veronica si trova nel mezzo di un incendio che distrugge una pompa di benzina.
Sembra solo un tragico incidente, fino a quando un giornale pubblica in rete le
immagini di una telecamera a circuito chiuso che ha ripreso la scena. Veronica
non è presente nel filmato. Eppure ricorda. Ha visto tutto nei minimi dettagli.
Ha visto anche quella persona allontanarsi mentre le fiamme divampavano. E la
vedrà ancora. Veronica si mette nelle mani di Raymond Laera, un vecchio ed
enigmatico studioso delle esperienze pre-morte, e del suo giovane e brillante
allievo, il neurochirurgo Samuele Mora. Ha bisogno di capire cosa le sta
succedendo, di trovare delle risposte anche a costo di intraprendere un cammino
al confine tra la vita terrena e l'aldilà. E se questo è un modo per
riabbracciare la madre, per sentire la sua presenza, lei è pronta ad andare
fino in fondo. Perché forse è l'unica via per demolire la stanza in cui è
murata. Per tornare a vivere.
Quando
hai perso tutto puoi solo
scavare
nell’oscurità più profonda.
È lì che si nasconde la
luce.
THERE è narrato dalla voce di Veronica, una giovanissima ragazza che si è vista strappare dalla propria vita la madre, vittima di un folle, e che si è spenta proprio tra le sue braccia. Il dolore della nostra protagonista è forte, pesante, insostenibile. La ragazza vedrà crollare ogni sua certezza e, rimasta sola, dovrà affrontare la durezza della vita facendo affidamento solo sulle sue forze. Ma Veronica non si sente forte, non vuole essere forte. Si trascina giorno dopo giorno in una quotidianità piatta ed incolore, un susseguirsi di giornate tutte uguali dove le uniche certezze sono lo scorrere inesorabile del tempo ed il tremendo baratro che la perdita di sua madre ha lasciato nella sua vita e nel suo cuore.
Cammino sola in una notte senza stelle, e non so se e quando troverò la mia strada. So solo che batte nel petto un cuore schiacciato da un peso insostenibile, un macigno che preme senza pietà.
Qualcos’altro, però, tormenta Veronica perché non sono solo i suoi giorni ad essere tormentati ma anche le sue notti. Improvvisamente la giovane sogna un incendio, un’immagine talmente vivida da farle sentire il calore sulla pelle. Un sogno che però non è un ricordo e la scena che ha visto non si può catalogare come casuale perché, con suo grandissimo terrore, Veronica scopre che quello che ha sognato quella notte è avvenuto realmente, soltanto che lei non era presente e non poteva conoscere tutti i particolari. Terrorizzata da questa rivelazione inizia a cercare qualche spiegazione che possa essere plausibile e così, grazie al Raymond Laera e al neurochirurgo Samuele Mora, scopre le esperienze pre-morte. Solo che lei non è mai stata in punto di morte e la sua predisposizione nel vivere queste esperienze è anomale ed unico. Spaventata ed incuriosita da questa nuova incredibile capacità cercherà di esplorare il suo potenziale per riuscire a mettersi in contatto con sua madre. Non sarà un percorso semplice ed il risultato non sarà quello sperato da Veronica.
È a suo modo qualcosa che voglio superare e qualcosa che non vorrei mi abbandonasse mai.
Credo che una parte di me abbia paura di tornare alla serenità.
Credo di avere il timore che, una volta superata questa fase, inizierò a dimenticare.
Leonardo Patrignani ha sviluppato una trama molto originale, intessendo una storia carica di emozioni che trasportano il lettore letteralmente all’interno del romanzo. Non solo mi sono sentita vicina a Veronica nel dolore per la sua perdita, ma sono arrivata a vedere con i suoi occhi e sentire con i suoi sensi. È difficile per me entrare così in profondità in un romanzo ma Patrignani mi ha regalato un’esperienza meravigliosa e straziante al tempo stesso, e questo solo grazie ad uno stile di scrittura impeccabile, una storia narrata con maestria e dei personaggi caratterizzati in modo perfetto.
Unica pecca, a mio personale avviso, è stato il finale forse un pochino forzato. Avrei preferito che le “visioni” di Veronica non fossero collegate così strettamente a lei e alle persone che orbitavano in quel momento nella sua vita, come se lei non potesse “vedere” oltre a quello che la riguardasse. Forse Patrignani voleva trasmettere proprio questo ed in caso ci è riuscito in pieno.
Momento che mi ha lasciato l’amaro in bocca invece è stata l’esperienza del professore, una parentesi che mi è sembrata inserita in modo poco naturale solo per rafforzare un’idea che era già potente, scaturendo invece ai miei occhi un piccolo “svilimento”. Quello che però per me si poteva evitare era l’evolversi dell’amicizia tra Veronica e Mora, che mi ha molto infastidita. Avrei preferito mille volte vedere il loro rapporto rafforzarsi e diventare una sorta di legame fraterno, un’unione che sì dava a Veronica l’energia per superare questo momento difficile ma che non doveva per forza concludersi in un modo che, sempre ai miei occhi, non ha arricchito in nessun modo la storia, anzi. MA, proprio perché sono solo delle mie personalissime impressioni, niente intacca il mio voto e l’idea che questo sia un romanzo veramente ben scritto e strutturato.
Un ringraziamento particolare alla mia amica Sara Sangueblu del Blog “Il bello di esser letti” per avermi consigliato questa lettura.
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