Salve Impertinenti!
Oggi riesco finalmente a raccontarvi dell'incontro speciale con Licia Troisi al Lucca Comics 2016!
Insieme alle colleghe blogger Susi Marcone di Bookish Advisor, Elisa Impiduglia di Devilishlystylish, Sara Sangueblu e Black Sophia di Il bello di esser letti siamo riuscite a intervistare la regina del Fantasy italiano grazie alla Mondadori!
Licia Troisi è da poco tornata in libreria con una saga fantasy originale e scoppiettante:
"La saga del Dominio. Le lame di Myra".
Genere: Fantasy
Casa editrice: Mondadori
Data di Uscita: 25 Ottobre 2016
Prezzo: € 19.00
Sinossi: Dopo l'apocalisse dei Cento Giorni d'Ombra, il Dominio è stato quasi interamente ricoperto di ghiacci e nevi. Solo le terre più a Sud rimangono temperate e rigogliose, mentre a Nord si muovono popoli in costante lotta per la sopravvivenza, spesso in guerra tra loro. La grande federazione di clan agli ordini di Acrab ha però un sogno molto più grande che la conquista di un pezzo di terra. Lui non vuole solo trovarsi uno spazio all'interno del Dominio, ma vuole rovesciarlo, distruggendo il potere dei maghi detti Camminanti. La loro magia, infatti, sfrutta la sofferenza degli Elementali, che i Camminanti hanno ridotto in schiavitù, mentre Acrab immagina un regno dove umani ed Elementali convivano. La strada per arrivarvi, però, passa attraverso la conquista dei numerosi regni che compongono il Dominio, una cruenta battaglia dopo l'altra. In prima fila nell'esercito di Acrab vi è Myra, che il comandante ha salvato dall'arena degli schiavi e cresciuto come una figlia. La sua abilità con i walud, le spade a forma di mezzaluna, ha assicurato all'esercito di Acrab la vittoria in più di un'occasione. Ora, però, Myra ha un'altra e più personale battaglia da combattere. A differenza di quanto ha sempre creduto, ha scoperto infatti che la sua famiglia non è stata uccisa per una disputa sulla terra, ma per un segreto che porta alla morte chiunque ne venga a conoscenza. Myra parte così alla ricerca della verità, in un lungo viaggio attraverso il Dominio con il solo appoggio di Icenwharth, un drago rinnegato dal suo popolo per aver stretto amicizia con un umano. Battaglia dopo battaglia, incontro dopo incontro attraverso lande desolate e città meravigliose, Myra scoprirà così i contorni di una macchinazione destinata a cambiare il destino del suo mondo e, forse, anche a distruggerlo. Con questo romanzo, la regina del fantasy europeo Licia Troisi dà vita non solo a una nuova saga, ma a un vero e proprio universo dove si mescolano avventura e orrore, magia e sangue, con un'eroina che rimarrà per sempre nel cuore di ogni lettore.
1. Come è nato il mondo del “Dominio delle
Lacrime”?
La mia prima idea è nata dalla scienza: c’è
un vero progetto che prevede di prendere un asteroide e di portarlo in orbita
della Luna, così da studiarlo ed estrapolare minerali rari. Immaginavo questa
cosa in modo tragico: pensa se l’asteroide si schiantasse sulla Terra e arrivasse un’era glaciale. Questa è stata l’idea iniziale della quale è rimasto solo il
freddo! Mi sono immaginata una specie di Europa Alternativa nel passato con
un’epoca glaciale. Poi ho costruito tutto il resto. Dalla cartina è evidente
che sia l’Europa, soprattutto per le lingue dei popoli mi sono ispirata a
quelle esistenti, solo un po’ storpiate. Anche per popoli, religioni, usi e
costumi è stato tutto progressivo. Il
resto è fantasia.
2. Quanto ci hai messo a scrivere il romanzo?
Da quando ho avuto l’idea, fino alla
stesura vera e proprio sono passati tre anni. La scrittura, credo, intorno ai tre
mesi perché l’ho riscritto tre volte. È stato abbastanza a lungo con me.
3. Di tutte le tue eroine ce n'è una a cui
vorresti assomigliare di più o che ti somiglia di più?
No, perché in loro tendo a mettere le mie
debolezze. Non vorrei somigliare a nessuna in particolare perché rispecchiano i
miei difetti, in particolare il loro essere forti fisicamente ma fragili
interiormente. Io credo di essere percepita come una persona sicura, ma dentro
di me in realtà c’è il casino più totale. Questa caratteristica rispecchia un
po’ tutte le mie protagoniste e mi sono ispirata anche al personaggio “Caska”
del fumetto Berserk: personaggio combattente ma fragile. Queste contraddizioni
dei personaggi le inserisco sempre.
4. Armi e abbigliamento: lo specchio della società
che un autore va a creare. Nel tuo romanzo c’è una scena dove la protagonista,
Myra, riconosce la provenienza di un personaggio dalle armi che porta con sé.
Quanto ci ragioni per creare armi, costumi, e quante ricerche fai?
Non te lo so dire direttamente. Quando
scrivo ci finiscono tante cose inconsce, cose che ho visto nella mia vita.
Sono molto visiva, praticamente mi faccio un film mentre scrivo. Credo che
comunque venga molto dai fumetti, soprattutto nelle battaglie e nell’estetica
delle armature.
5. Tu sei un’astrofisica. L’anno scorso hai scritto
di questo argomento con il libro “Dove va a finire il cielo”. Com'è stato
scrivere di un’altra parte di te e cosa ne hanno pensato i tuoi lettori fidati?
È stato molto bello perché era una cosa che
volevo fare da tantissimo tempo. La divulgazione scientifica in realtà è
iniziata praticamente in contemporanea alla scrittura creativa, quando il mio
professore mi ha permesso di lavorare nell’osservatorio astronomico
universitario. Una volta che i miei romanzi fantasy hanno iniziato a prendere
il via, e la mia carriera lavorativa si stava muovendo verso la scrittura, ho
cercato un modo per conciliare le due cose. Credo sia andata molto liscia. Alla
gente è piaciuto, alcuni mi hanno detto che scrivo meglio divulgazione che
narrativa. È stato bello.
6. C’è una serie tv a cui sei particolarmente
legata?
'Lost'. Una roba davvero fantastica, me la sognavo la notte. Feci anche un gioco interattivo. In pratica un’ossessione.
Adesso mi sto appassionando tantissimo a 'Vikings'. Trama velocissima e si picchiano tantissimo! In tre stagioni c’è di
tutto.
Seguo anche 'Il trono di spade', ma lo trovo
più lento.
7. A cosa stai lavorando ora?
In questo momento a 'Pandora 3' che dovrebbe
uscire nei primi sei mesi del 2017. Saranno quattro libri della serie, quindi è
il penultimo. Ambientato sempre a Roma e dintorni!
Quando finisco quello, scrivo il secondo del
Dominio.
8. Quando inizi una serie pianifichi già tutto?
Devio molto, ma cerco di sapere almeno
inizio, fine e avvenimenti principali. Un libro è un viaggio e l’autore è un
cicerone, quindi deve sapere dove andare. Mi faccio guidare dalla storia, qualsiasi
avvenimento io scriva è perché in quel momento la storia lo esige.
9. Nel romanzo “Le lame di Myra” è particolare il
rapporto di Myra con Acrab. Vediamo l’atteggiamento di lui all’inizio molto
paterno, per poi svilupparsi in un interesse più amoroso. È un cambiamento
pianificato?
La storia tira proprio verso l’amore.
All’inizio mi stavo facendo molti problemi, si avvicinava all’incesto, ma poi
ho realizzato che doveva andare così. In generale il libro parla proprio dei
rapporti complicati, soprattutto tra genitori e figli. Questo è riferito anche
al fatto che sono diventata mamma e vedo mia figlia crescere, non sempre quello
che vogliono i genitori è giusto per i figli, sono persone distinte con un
proprio carattere e modo di fare. Molti genitori non lo capiscono e nel libro
gioco su questo fatto.
10. Per Acrab a chi ti sei ispirata?
La prima idea di lui è venuta fuori con
Leonardo Da Vinci del telefilm “Da Vinci’s Demons”: personaggio pazzo e
inventore. Contemporaneamente volevo un uomo con un obiettivo di conquista,
quindi un Alessandro Magno. Acrab è un mix tra i due.
11. Parliamo delle tue cover. Intervieni nelle
scelte degli illustratori e grafici?
No, in linea di massima lascio il campo
libero a loro. La copertina è un fatto editoriale e mi affido alla casa
editrice che ne sa più di me. Io le vedo e do un giudizio. Qualche volta abbiamo cambiato qualcosa, come ad esempio la
cover della versione economica di 'Pandora', all’inizio troppo infantile per come
l’avevo immaginata.
Le cover a cui ho lavorato di più sono
quelle nuove delle “Cronache del mondo emerso” dove abbiamo dei ritratti dei
personaggi, lì ho dato molte indicazioni.
12. Qual è la prima persona che legge i tuoi
romanzi?
Mio marito. Li legge un po’ per volta. Dopo
di lui tocca al mio editor.
13. Come scegli i nomi dei personaggi?
In genere li prendo dai nomi delle stelle,
anche Myra è una stella. Gli altri personaggi provengono da nomi storpiati,
molti anche solo a suono.
14. Hai un’impostazione molto cinematografica nelle
tue descrizioni, soprattutto dei combattimenti. È una cosa che ti viene
naturale o ci lavori sopra?
Mi viene abbastanza naturale, praticamente
non sono intervenuta mai sulle scene di battaglia. Sono influenzata molto dal
cinema oltre che dai fumetti, forse è per questo.
15. Hai mai riletto un libro dopo averlo pubblicato?
No. Primo perché quando c’è il momento
della correzione delle bozze devi leggere tutto il libro in una giornata, una
cosa davvero devastante, e praticamente cominci ad odiarlo. Secondo perché è
definitivo, se trovo qualcosa che non mi piace non posso più cambiare e mi
arrabbio. Devo dire che dovrei smettere di adottare questa politica perché
comincio a non ricordarmi bene i miei primi libri. Fortuna che c’è Wikipedia!
16. Oltre che una scrittrice sei anche una lettrice,
che libri leggi?
Di tutto. Sto leggendo un fantasy al
momento: “Il colore della magia” di Terry Pratchett. Prima di questo ho letto
“Le solite sospette” di John Niven, un libro meraviglioso e comico.
17. Che rapporto hai con la musica?
La musica può essere fonte di ispirazione,
ma non la ascolto quando scrivo perché mi distrae.
Ascolto rock metal, più sul melodico. I Muse
sono il mio gruppo preferito. E poi mi piace Lady Gaga, mi piace come persona e
per via della sua voce. La sua eccentricità mi ricorda me stessa.
Primaaaaaa!
RispondiEliminaChe belle le nostre faccione lì sotto ahahahah
Baci
Eli
Hahahaha <3
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