Ciao lettrici
impertinenti!
Eccomi tornata dal
Salone Internazionale del libro di Torino e con me ho portato a casa anche un
bel bottino! E infatti oggi voglio parlarvi proprio di uno dei libri acquistati
a Torino con tanto di firma e dedica personalizzata!
Lo scrittore in
questione è niente meno che Marco Bocci, famoso attore italiano nonché sex
symbol, che per la DeAgostini si è cimentato in una scrittura interessante che
personalmente ho davvero apprezzato. Se il mio acquisto all’inizio è stato
dettato solo dalla possibilità di conoscere lui - piacevolissima conoscenza
aggiungerei - la lettura del suo esordio mi ha fatto ricredere anche sulle sue
doti di scrittore!
Sto
ragazzo è bello, simpatico e pure bravo!!
Genere: Giallo
Casa editrice: De Agostini - BookMe
Data di Uscita: 26 Gennaio 2016
Prezzo: € 12.90 - Ebook € 6.99
Casa editrice: De Agostini - BookMe
Data di Uscita: 26 Gennaio 2016
Prezzo: € 12.90 - Ebook € 6.99
Sinossi: Cattivi si nasce o
si diventa? Mauro Borri sta per scoprirlo a sue spese. Da quando l'ex fidanzata
Samantha - bella e sensuale come nessuna - l'ha lasciato per un dottore, Mauro
non si dà pace: deve trovare il modo di riscattarsi, un’alternativa alla
sequela di lavoretti senza prospettive, una via d'uscita che gli consenta di
riconquistarla e di andare incontro al futuro a testa alta. Ma tra i casermoni di Tor Bella Monaca, dove
Mauro è nato e cresciuto sempre giocando secondo le regole e aspettando
l'occasione giusta, il futuro è una corsa a ostacoli e un lavoro vero un
miraggio. Così, quando gli amici Fabio e Domenico si mettono in testa di
rapinare niente meno che la mafia cinese, la tentazione di lasciarsi
coinvolgere è troppo forte. Ma improvvisarsi cattivi non è cosa da poco: lo sa
bene Romolo, fratello di Mauro, ex delinquente pentito che da anni lotta per
conquistare una seconda occasione. E mentre la famiglia Borri, alle prese con
un inquilino moroso e le mille ingiustizie dell'Italia di oggi, fa di tutto per
restare unita e non soccombere, un destino crudele si prepara a giocare
l’ennesimo tiro a Mauro e compagni…
Ironico, sfacciato e grottesco come l’umanità che racconta A Tor Bella Monaca non piove mai è un atto d’amore nei confronti di un mondo, quello della periferia più aspra e degradata, pieno di storie, di rabbia e di vita.
Il libro di Bocci
affronta un tema molto attuale, molto italiano, uno spaccato della vita di
periferia di cui sentiamo parlare spesso e a volte purtroppo non per cose
belle.
La storia è quella
della famiglia Borri, che abita a Tor Bella Monaca, frazione di Roma Capitale,
una famiglia alquanto comune che ogni giorno si trova a fare i conti con una
vita non facile, una vita in cui il lavoro scarseggia, i giovani non hanno
molte possibilità di un futuro decente e dove la vigilanza da parte delle forze
dell’ordine è praticamente inesistente.
Mauro è il figlio
più piccolo, un ragazzo semplice, un ragazzo buono, uno che dalla criminalità
si è sempre tenuto lontano, ma che non è riuscito a finire gli studi per
problemi economici e ora si arrangia come può facendo lavoretti per persone
poco raccomandabili e per 80 euro al mese. Dopo che anche la fidanzata Samantha
lo ha lasciato per mettersi con un medico, ricco e con un bel lavoro, Mauro
realizza che nel mondo in cui vive i soldi comprano davvero tutto!
Romolo suo
fratello, pagato il debito con la giustizia, lavora invece come operaio in una
fabbrica, un lavoro monotono e senza particolari gratificazioni, di sicuro non
il lavoro dei suoi sogni ma che comunque gli permette di mantenere sua moglie
Lucia e la sua adorata bambina Caterina, una bimba di due anni che però ancora
non parla.
E poi ci sono i
genitori dei due ragazzi, anni di sacrifici per mantenerli, per dare loro una
stabilità e una vita dignitosa ma che si ritrovano con un pugno di mosche
quando anche la loro unica fonte di sostentamento è finita in mano ad un
affittuario moroso che secondo la legge italiana neanche possono cacciare.
Mauro non la regge
più questa situazione, è stufo di giocare sempre secondo le regole e rispettare
le leggi della periferia, di aspettare che la giustizia venga in suo aiuto, così
con i suoi amici Domenico e Fabio decide di fare il “colpaccio” rapinando la
mafia cinese. Basta fare sempre la cosa
giusta, basta stare sempre a guardare mentre gli altri si prendono quello che
vogliono. Masi può di colpo diventare
cattivi quando per tutta la vita si è stati buoni? Per intraprendere questa
strada bisogna esserci tagliati o ci si può improvvisare cattivi?
Un esordio molto
apprezzato quello di Marco Bocci che in questo particolare romanzo dalle
sfumature noir ha dato voce a dei personaggi reali, situazioni che fanno parte
dell’immaginario comune e che non sono poi così lontani dalla quotidianità. A
differenza di scrittori che ci hanno raccontato le meraviglie della città
eterna, Bocci ci porta in periferia, ai margini della Roma bene, dove la vita è
un po’ più complicata, dove la criminalità è meno sorvegliata e anche il
ragazzo più impeccabile può cadere in tentazione. I nostri protagonisti vivono
sulla pelle il disagio di non avere un lavoro stabile, della paura di non
arrivare a fine mese, della totale mancanza di vigilanza in un quartiere in cui
personaggi come lo Sciacallo possono dettare legge indisturbati.
Nel gergo romano
“piove” significa che sta arrivando la “madama”, la polizia, e se “A Tor Bella
Monaca non piove mai” vuol dire che il controllo è inesistente e la gente che
lo abita non è tutelata. La famiglia Borri è l’emblema di questo abbandono, vive
tutta insieme in una casa perché anche il figlio maggiore non può permettersi
un posto tutto suo e la morte dell’adorata nonna viene quasi messa in secondo
piano quando anche quel poco di pensione che entrava nelle loro tasche viene a
mancare. Mauro che nella vita ha sempre fatto la cosa giusta, che ha sempre
cercato di tirare avanti con quello che veniva ora rischia compromettere la sua
bontà, la sua integrità per un desiderio di rivalsa su chi invece ne ha sempre
approfittato. Ma come dice suo fratello Romolo: cattivi si nasce, non si
diventa e purtroppo Mauro lo sperimenterà sulla sua pelle. Capirà chi sono i
cattivi veri, quelli che non hanno scrupoli e sarà tutta la sua famiglia a
pagarne le conseguenze.
La vicenda che ci
racconta Marco Bocci potrebbe sembrare banale e ricca dei soliti cliché,
l’ennesima storia sulle famiglie di periferia, sui ragazzi che tentano il salto
nella criminalità per sbancare il lunario, ma posso assicurarvi che invece il
romanzo è molto piacevole e ricco di colpi scena. Mi ha colpito la storia, vera
e cruda, l’ho letto tutto d’un fiato. Le situazioni non sono mai scontate, i
personaggi presentati a tutto tondo, non c’è un solo punto di vista, non c’è un
protagonista principale, le voci narranti sono tante e in questo modo si è
immersi completamente nel loro mondo. Lo stile è molto semplice, scorrevole con
un tocco di “romanaccio” che a mio parere si inserisce bene nella narrazione e
le dà un senso di appartenenza.
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