Copertina e titolo a parte, questo romanzo è un tripudio all’intelligenza,
alla bellezza, all’intraprendenza, alla forza delle donne in un’epoca in cui erano
equiparate a pura merce di scambio.
Genere: Romanzo storico / Paranormal
Casa editrice: Harper Collins Italia
Data di Uscita: 31 marzo 2016
Prezzo: € 4,99
Sinossi: Scozia, 1748 - Venduta dal fratello per scampare alla
bancarotta, Lady Julia Harmon giunge in Scozia, nel castello del marito sposato
per procura, decisa a non lasciare il proprio destino in mani altrui: lei è una
nobildonna inglese fiera e indomita e non permetterà a nessuno, tantomeno a un
laird scozzese, di trattarla alla stregua di merce da scambio. L'impatto con la
nuova vita non è però semplice: non solo Kieran sembra ignorarla di proposito e
gli abitanti del luogo temerla, ma fatti misteriosi funestano le notti di luna
piena. Nessuno, tranne lei, sembra preoccuparsene, perfino quando un lupo nero
riesce a entrare nella sua stanza da letto e cerca di ucciderla. Julia non è
donna da cedere facilmente alla paura e, con il passare dei mesi, riesce a far
breccia nei cuori della gente e ad attirare l'attenzione del marito, che prova
per lei un desiderio così indomabile che l'unica soluzione è tenerla a
distanza.
Kieran, infatti, nasconde un segreto terribile che, se
scoperto, potrebbe portare alla rovina tutta la sua stirpe...
Scozia
vs Inghilterra. Ritorna una lotta vecchia quanto il mondo ma che mantiene
sempre acceso l’interesse del lettore. Soprattutto se poi pian pianino sono due
donne che catturano la scena e diventano le protagoniste assolute del romanzo e
della vita dei due baldi ometti protagonisti.
Una
cosa non mi è molto chiara. Nello specifico il titolo. Mi sarei aspettate un
tripudio di sesso, amplessi qua e là nel castello, con kilt e cornamusa al
seguito. A dire il vero poco ce n’era e mi sta pure bene. Però non capisco il
suo nesso con il romanzo. Lo cambierei, sì sì.
Mentre
leggevo il romanzo ho fatto subito le mie associazioni. La mia mente va sempre
alla ricerca di paragoni e questa volta l’ho trovato in un cartone animato che
ho adorato: Ribelle della Pixar. Alcune analogie fisiche tra Julia,
protagonista del romanzo, e Merida, protagonista del cartone animato, ci sono.
Per non parlare poi del carattere forte e testardo, della bontà animo e
dell’amore per la famiglia.
Julia
è una donna che deve fronteggiare un futuro difficile ma la sua linguaccia è
una benedizione che le permette di dire quello che pensa, ma anche una
maledizione perché la sua sincerità è inequivocabile. Oggigiorno diremmo che è
una ‘cazzuta’ e mi piace da morire. Saper tener testa ad un uomo pieno di
segreti e alquanto asociale come il marito, sapersi ingraziare il popolo della
sua contea che detesta le inglesi, farsi amare da un bambino che la vede come
la strega che le ha rubato l’infanzia. Queste sono solo alcune delle azioni che
la rendono una donna più che degna di essere chiamata tale. Voglio esaltare
anche la sua testardaggine, la sua mancanza di sicurezza nascosta dietro
un’apparente forza, una volontà ferrea e una ricerca della giustizia, sempre ed
ovunque. Tutto quello che un uomo problematico, non per sua volontà, come
Kieran Barclay ha bisogno per svolgere sia il ruolo di marito che di signore
delle terre scozzesi.
L’altra
donna furbetta è Brianna, moglie di Aidan, che ha fatto proprio le scarpe al
caro amico scozzese. Quando si dice che tra l’uomo e la donna, il cacciatore è
la donna e poi finge di diventare preda, ahimè, forse per non denigrare troppo
l’ego maschile.
Dimenticavo
di parlare della terza donna. Dopo due buone, doveva pur esserci una ‘strega’ a
cercare di rovinare la vita della nostra eroina. I suoi metodi sono conosciuti
e sempre validi. Il sesso è sempre una merce di scambio che ha il suo valore e
Freya sa come usarlo. Ma come una bella favola, sappiamo che succede ai
cattivi, no?
Con
un tocco di paranormal il romanzo presenta anche tradizioni celtiche antiche
come il Samhain e tratta della maledizione di cui è vittima Kieran che comunque
ha origine che si perdono nella notte dei tempi. A questo si unisce
l’ambientazione storica, che ricalca l’astio radicato tra scozzesi ed inglesi.
Si rende la trama un po’ piccante con la narrazione di scene di amplessi alcune
volte forti, altre dolci e delicate. Un mélange
ben riuscito direi.
Insomma,
non sono una femminista – Aidan e KIeran non me li sono filati per niente - ma
la mia chiave di lettura di questo romanzo è stata la presenza di queste due
donne, Julia per prima e Brianna a farle da seconda, in un mondo che di
femminile ha ben poco. Il rispetto delle tradizioni ha la sua importanza ma la
saggezza e la giustizia non hanno sesso, solo che in questo romanzo sono
incarnate da queste due belle donne.
È
una lettura che consiglio. Poco erotico, molto storico ma devo dire anche tanto,
tanto divertente. Complimenti a Anna Grieco ed Irene Grazzini.
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