Per la rubrica LA
PAROLA ALLE LETTRICI, Rossella vi parla di VISTA CON GRANELLO DI SABBIA, una
raccolta di poesie scritte dal premio Nobel Wislawa Szymborska, edita Adelphi.
Genere: Narrativa - Poesia
Casa editrice: Adelphi
Data di Uscita: 5 Maggio 2004
Prezzo: € 20.00
Sinossi: Quando giunse la notizia che il Premio Nobel per il
1996 era stato conferito a Wislawa Szymborska, molti giornali scrissero che si
trattava di una poetessa più o meno sconosciuta. In realtà Iosif Brodskij la
considerava, insieme a Milosz e a Herbert, una delle grandi voci poetiche
attuali. E al tempo stesso si può dire di lei che raramente un poeta moderno è
riuscito a parlare di temi proibiti, perché troppo battuti, con tale impavida
sicurezza di tocco, fino al punto di dedicare una delle sue liriche più
perfette all'"amore felice", questo "scandalo nelle alte sfere
della Vita". Questo volume è una raccolta che attraversa tutta la sua
opera a partire dal 1957 e include anche il discorso pronunciato in occasione
del conferimento del premio Nobel.
Oggi mi assumo la
responsabilità di raccontare un’esperienza di lettura che definirei
particolare.
Una piccola
premessa: non è che non mi piaccia la poesia, anzi! Mi piace molto, ma un libro
intero, dalla prima all’ultima pagina, finora non l’avevo mai letto perché mi
sembrava impresa alquanto ardua. È per questo che quando ho dovuto scegliere
qualcosa che rispondesse alla voce “un libro di poesia” per la ‘reading
challenge’ (sfida letteraria) cui sto partecipando, mi sono trovata un po’ in
difficoltà. Dapprima ho cercato tra i poeti che conosco e che so di amare
(Neruda, Merini, Hickmet ecc.), ma nulla mi convinceva… finché non mi è
capitato in mano questo libro ed ho capito di aver terminato la mia ricerca.
Non sapevo nulla di
Wislawa Szymborska, ma avevo letto alcune sue poesie e mi erano piaciute perché
le avevo trovate non banali e per nulla scontate, con un filo di ribellione che
non fa mai male. In effetti, leggendo questo libro, ho trovato conferma delle
mie intuizioni.
Si tratta, in
definitiva, di una raccolta di poesie presenti in altre opere della Szymborska,
pubblicate dal 1957 al 1993; gli argomenti trattati sono i più vari, anche se
il tratto comune è, a parer mio, la descrizione delle sensazioni e degli stati
d’animo umani. Per far questo la poetessa spesso si serve di immagini della
natura, oppure descrive quadri ed opere d’arte, o più semplicemente racconta in
prima persona ciò che vede o sente. I suoi versi non sono mai banali o
scontati, da essi traspare nitida l’inquietudine, il disincanto, la perenne
ricerca…
Mi è piaciuto
questo libro? Beh, direi di sì, anche se non è un libro facile. Penso che non
basti una sola lettura: bisogna leggerlo una prima volta di filato, per intero,
per avere uno sguardo d’insieme, e poi aprirlo a caso, alla ricerca di ciò che
fa per noi momento per momento. E’ questo, credo, il bello della poesia e dei
libri: sono loro a cercare noi, non il contrario.
E poi mi piace la
Szymborska perché ha il coraggio di scrivere ciò che pensa. La sua poesia non
deve piacere per forza, non è adatta alle citazioni da condividere in massa,
anzi spesso è intimista ed introspettiva. Per spiegare meglio ciò che intendo
incollo qui sotto una sua poesia, una di quelle famose.
Voto 3/5 perché è
bello, ma non immediato.
Ritratto di donna
Deve
essere a scelta
cambiare,
purché niente cambi.
È
facile, impossibile, difficile, ne vale la pena.
Ha
gli occhi, se occorre, ora azzurri, ora grigi
neri,
allegri, senza motivo pieni di lacrime.
Dorme
con lui come la prima venuta, come l’unica al mondo.
Gli
darà quattro figli, nessuno, uno.
Ingenua,
ma è un’ottima consigliera.
Debole,
ma sosterrà.
Non
ha la testa sulle spalle, però l’avrà.
Legge
Jaspers e le riviste femminili.
Non
sa a che serva questa vita, e costruirà un ponte.
Giovane,
come al solito giovane, sempre ancora giovane.
Tiene
nelle mani un passero con l’ala spezzata,
soldi
suoi per un viaggio, lungo e lontano,
una
mezzaluna, un impacco e un bicchierino di vodka.
Dov’
è che corre? Non sarà stanca?
Ma
no, solo un poco, molto, non importa.
O lo
ama, o si è interstardita.
Nel bene, e nel male, e per
l’amor del cielo!
Scrivi un commento