I suoi romanzi
storici sono conosciuti da molte lettrici grazie alla collana Classic Mondadori
pubblicati con lo pseudonimo di Angela White, ma oggi voglio parlarvi del suo
esordio alla Rizzoli come Lorena Bianchi e presentarvi IL PROFUMO DELL’ORO, in
uscita giovedì 28 Gennaio 2016. ♥
Genere: Romanzo Storico - Romance
Ambientazione: Roma e Firenze
Epoca: dal 1527 al 1532
Casa editrice: Rizzoli
Data di Uscita: 28 Gennaio 2016
Prezzo: € 19.00 - Ebook € 8.99
Ambientazione: Roma e Firenze
Epoca: dal 1527 al 1532
Casa editrice: Rizzoli
Data di Uscita: 28 Gennaio 2016
Prezzo: € 19.00 - Ebook € 8.99
Sinossi: Il
gioiello più prezioso è l’amore. Fiamma ha
diciott’anni, è impulsiva, determinata e negli occhi nasconde una forza che
ancora non conosce. Insieme a Menico, apprendista di casa Giraldini, è
cresciuta imparando l’arte di suo padre, messer Vincenzo, uno degli orafi più
famosi di Roma.
Ma un giorno i
committenti dei Giraldini cominciano a preferire gli ori raffinati di Benvenuto
Cellini. Fiamma, decisa a scoprire i segreti di quell’artigiano, corre alla
bottega di Cellini. Lì conosce se stessa, il proprio corpo e una passione
travolgente: nell’attimo in cui incontra gli occhi smeraldo dell’orafo Lorenzo
de Luna capisce che non potrà più tornare indietro.
Lorenzo le insegna
un nuovo modo di forgiare i gioielli, incastonando nel metallo non solo le
pietre preziose, ma anche i sentimenti e i desideri più nascosti. L’intensità
dei loro incontri, però, ben presto si interrompe. Fiamma ricomincia la sua
vita dall’inizio e torna a lavorare l’oro, questa volta da sola; e ogni giorno,
mentre perfeziona la sua arte, ricorda i tempi in cui Lorenzo la rendeva
felice. È convinta dell’eternità dell’oro, ma anche di quella dell’amore…
Il
destino li ha messi a dura prova.
Sarà
l’opera d’arte perfetta a unirli?
Presentazione
Durante
un’intervista Warren Buffett definisce l’oro il più insensato degli
investimenti: perché improduttivo, perché dopo cento anni un grammo d’oro sarà
sempre e soltanto un grammo d’oro. Certamente Mr. Buffett sa quello che dice,
eppure l’oro è presente nella storia
dell’uomo fin dai tempi più antichi. Il suo costante successo suggerisce
davvero che l’idea di bellezza sia innata nella natura umana. Ancora oggi ci
affidiamo all’eterna durevolezza dell’oro come simbolo d’amore e testimone
degli eventi più speciali della nostra vita.
L’oro è malleabile
e duttile, ma anche inalterabile e indistruttibile. Bellezza, forza e capacità
di trasformarsi sono caratteristiche profondamente femminili.
La protagonista del
romanzo è una giovane donna che sa fare dell’oro l’espressione
di ciò che prova,
pensa e vive.
Fiamma Giraldini è un’orafa nel secolo più luminoso e controverso
della nostra storia,
il Cinquecento, e la sua Roma è quella di Michelangelo, di Raffello e degli altri
grandi geni del Rinascimento Italiano.
E’ un mondo
funestato da grandi tragedie, paure, fanatismo religioso e ingiustizie, e Fiamma
vivrà una delle pagine più devastanti della storia di Roma.
Affronterà tutto questo con le emozioni che
appartengono alle donne di ogni tempo, compreso il nostro: donne che sognano,
che amano, che perdono tutto e comunque si rialzano in piedi. Donne che trovano
sempre un modo per continuare a vivere. Donne chiamate ad affermarsi in un
mondo di uomini.
“Il profumo dell’oro” è la storia di una donna e di
un’epoca apparentemente lontane nel tempo, ma che ci sono vicine nei
sentimenti, perché questi sono sempre gli stessi. Attraversano i secoli,
proprio come fa l’oro.
Estratto dal secondo capitolo: Fiamma entra per la
prima volta nella fucina di Benvenuto Cellini.
[…] A Fiamma
Giraldini sembrò di aver oltrepassato la cornice di un dipinto magico. Con i
suoi colori, luci e ombre quel luogo le parve opera del maestro Michelangelo che
aveva affrescato la volta della Sistina. Comodamente disteso su una panchetta,
il flautista continuava a suonare, gonfiando le guance coperte dalla barba. Le
note volavano per la fucina come farfalle, posandosi sulla forgia, sul tornio,
sulle frese e sui bulini. Erano gli stessi strumenti che Fiamma adoperava
abitualmente nell’opificio di suo padre. E poi c’erano corpi: fanciulle e
giovinetti, ninfe e fauni, sembravano risvegliarsi in una prigione di metallo
prezioso, da cui ancora la lama dell’orefice doveva liberarli, incidendo e
cesellando.
Il fuoco zoppicava
dentro la fornace, accarezzando con riflessi dorati e rossastri i seni nudi
delle dee e i muscoli definiti di giovani eroi pagani. Sparse sul velluto come
un firmamento di stelle, le gemme attendevano l’incastonatura scintillando
impazienti. I rubini e i granati sembrarono a Fiamma gocce di sangue. Oro,
argento, bronzo... e avorio, si disse lei, mentre i suoi occhi si posavano
sulle magnifiche e pallide statue che giacevano per terra. Nella penombra,
all’improvviso, quelle stesse statue cominciarono a muoversi. Languide e
sonnolente, distesero le membra con grazia flessuosa, i capelli sciolti sulla
schiena nuda e il collo ornato da pesanti catene d’oro.
Portavano anelli
alle dita e fili di perle intorno alle caviglie. Si vedevano solo i gioielli e
la loro bellezza, e i monili e le donne erano così splendidi che Fiamma Giraldini
non avrebbe saputo dire quale davvero fosse tra loro l’ornamento. Sono modelle,
comprese con il cuore che le batteva forte. Modelle di carne, sorrisi e sospiri.
Creature vive ed elusive, pienamente consapevoli del loro misterioso potere.
Sussultando, notò
che erano nude. Indossavano camiciole scollatissime, e le gonne erano ridotte
in brandelli che lasciavano intravedere il latteo lucore della loro pelle. Scintillanti
fili d’oro le avviluppavano come spire di serpente.
Al suo fianco,
Domenico deglutì. «Quelle sono... sono...»
«Sono donne» gli
rispose Fiamma in un sussurro. «Proprio come me.»
Il ragazzo arrossì
furiosamente. «Come voi? Scherzate! Io prenderei a pugni chiunque osasse
paragonarvi a quelle femmine!»
Meretrici, intuì
Fiamma, riportando lo sguardo su di loro; come se, da donna a donna, potesse
comunque capire cosa celassero i loro sorrisi e sguardi. Femmine da conio, si disse,
ma i bozzetti sparsi nel laboratorio specchiavano i loro volti e mastro Cellini
avrebbe inciso la loro effige nell’oro, cesellando madonne e mitologiche
divinità femminili. […]
Biografia:
LORENA BIANCHI è
nata a Genova, dove vive. Lavora in banca ed è appassionata di arte, storia e
teatro.
Questo è il suo
esordio con la Rizzoli e il primo
romanzo pubblicato con Il suo vero nome.
Con lo pseudonimo
di ANGELA WHITE ha pubblicato invece diversi titoli per la collana Classic Mondadori. Ricordiamo l’ultimo, "QUALCOSA
DI STREGATO", uscito in edicola a Luglio 2014. Prima è stata pubblicata la serie
medievale “le profezie della strega scalza”, che comprende "IL CASTELLO DEI
SOGNI", "DI GHIACCIO E D’ORO", "LA ROSA DEL DRAGO" e "LA LUNA DEI DESIDERI".
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